Biblioteca dei Papi, parte digitalizzare 41 mln di pagine

9 maggio 2014

La società giapponese Ntt Data Corporation è stata scelta per collaborare al progetto di digitalizzazione dei manoscritti della Biblioteca apostolica vaticana, la “biblioteca dei Papi”. Il progetto complessivo, avviato dalla Biblioteca da alcuni anni e attualmente in corso con una produzione dei primi 6mila manoscritti, prevede la digitalizzazione di tutti i manoscritti conservati in Biblioteca per un totale di 82mila esemplari e di circa 41 milioni di pagine. La fase iniziale della collaborazione, che ha un valore stimato di circa 18 milioni di euro, ha come obiettivo di digitalizzare circa 3mila manoscritti nell’arco di quattro anni.

Tra i manoscritti di maggior rilievo che verranno digitalizzati nella prima fase del progetto vi sono, per esempio, il “Virgilio Vaticano”: codice prodotto a Roma verso il 400 d.C., uno dei pochi esempi superstiti di antica illustrazione di un testo classico. Il codice, studiato da Raffaello e acquistato da Fulvio Orsini nel 1579, giunse nella Biblioteca nel 1600. Altro “pezzo” di rilievo una “Iliade” bilingue, con testo greco e traduzione latina, a doppia pagina a fronte. Sarà digitalizzato anche un manoscritto azteco pre-colombiano, trascritto probabilmente attorno a Puebla (Messico) alla fine del XV secolo. Il codice aveva uno scopo rituale, forse divinatorio con soggetti mitologici, favole, un calendario e alberi genealogici degli dei venerati.

C’è poi la “Bibbia Urbinate”, un’opera dell’arte libraria rinascimentale realizzato, su incarico di Federico da Montefeltro, dalla bottega fiorentina del libraio Vespasiano da Bisticci tra il 1476 e il 1478. «Abbiamo accolto volentieri la collaborazione di Ntt Data per favorire l’ulteriore sviluppo del progetto di digitalizzazione dei nostri manoscritti utilizzando le tecnologie innovative sviluppate da Ntt Data», ha spiegato monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca apostolica vaticana. “In questo modo sviluppiamo ulteriormente la nostra missione di rendere sempre meglio conosciuti e approfonditi i tesori dell’umanità qui conservati – ha sottolineato – in uno vivo spirito di universalità: l’universalità del sapere e l’universalità delle collaborazioni e intese con istituzioni e società di ogni angolo del mondo”.

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La Biblioteca è situata nella Città del Vaticano. Fondata da papa Niccolò V Parentucelli (1447-1455) nell’antico palazzo quattrocentesco dei Papi, verso la fine del Cinquecento è stata trasferita nel “Salone Sistino”, voluto da papa Sisto V Peretti (1585-1590) al piano superiore di un nuovo edificio costruito a delimitare a nord il “Cortile del Belvedere”. La sede attuale, dal pontificato di Leone XIII Pecci (1878-1903) sino a oggi, comprende anche altri edifici contigui nei quali la Biblioteca ha dovuto espandersi per poter ospitare le ulteriori acquisizioni e donazioni dei suoi cinquecentosessant’anni di storia. Ricca di 82mila manoscritti, di 100mila unità archivistiche, di un milione e 600mila libri a stampa (di cui 8.700 incunaboli), 400mila tra monete e medaglie, 100mila tra stampe, disegni e matrici e 150mila fotografie, la Biblioteca conserva una documentazione immensa della storia e del pensiero dell’umanità, della letteratura e dell’arte, della matematica e della scienza, del diritto e della medicina, dai primi secoli dell’era cristiana sino ai nostri giorni, nelle più svariate lingue e culture dall’estremo oriente all’occidente dell’America pre-colombiana. (Vatican Insider)

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