Biotestamento alla Camera: resta diritto no idratazione artificiale, respinti emendamenti contrari

Biotestamento alla Camera: resta diritto no idratazione artificiale, respinti emendamenti contrari
4 aprile 2017

L’aula della Camera ha ripreso l’esame degli emendamenti alla proposta di legge sul testamento biologico. Che prevede, tra le altre cose, la possibilità per il paziente di rifiutare anche la nutrizione e l’idratazione artificiali. Diritto rimasto fermo nonostante diverse decine di emendamenti di centristi e leghisti che avrebbero voluto rivederlo. Il comitato dei Nove, che si è riunito stamani a Montecitorio, ha esaminato gli emendamenti all’articolo 1 della proposta di legge che introduce il ‘Consenso informato’ e nel quale si fa riferimento al diritto del paziente di “rifiutare in tutto o in parte” il trattamento sanitario, tra cui anche la nutrizione e l’idratazione artificiali.

Respinti gli emendamenti contrari al riconoscimento di questo diritto, presentati da centristi e dalla Lega Nord, la relatrice della legge Donata Lenzi (Pd) ha invece dato parere positivo all’emendamento presentato dalla dem Maria Amato che rafforza questo diritto sottolineando che nutrizione e l’idratazione artificiale “sono trattamenti sanitari” in quanto “somministrazione su prescrizione medica di nutrienti mediante dispositivi sanitari”. Non si sbilancia sui tempi per l’approvazione della legge la relatrice Donata Lenzi ma sarà difficile che avvenga entro questa settimana anche se ormai i tempi sono contingentati e ci sono 18 ore a disposizione per discutere la legge. Secondo quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo, però, l’esame del provvedimento sul biotestamento sarà sospeso per licenziare in questa settimana il decreto sui voucher. Restano contrari alla proposta di legge Lega e Ap, decisi a far valere in aula tutte le loro perplessità, mentre in Forza Italia, come sempre su questi temi, convivono varie sensibilità. Intanto i Cinquestelle accelerano. “Ora è il momento giusto per approvare il provvedimento – chiosa Roberto Fico – con il diritto delle opposizioni, i tempi giusti, siamo pronti ad arrivare alle 22 o le 23 con le sedute, ma dobbiamo cercare di portarlo a termine in tutti i modi”.

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