Boccia invia “pizzino” a Gentiloni: “Pensa da immortale e farai grande il Paese”

Boccia invia “pizzino” a Gentiloni: “Pensa da immortale e farai grande il Paese”
Vincenzo Boccia, presidente Confindustria
10 giugno 2017

Piuttosto che mettere una tassa sull’intelligenza artificiale, bisognerebbe tassare “quelli che dicono fesserie, perché chi dice fesserie poi si candida, ragionando per titoli e rovinando il Paese. E’ un lusso che non ci possiamo permettere”. Non guarda in faccia a nessuno il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, al meeting dei giovani imprenditori di Rapallo. Boccia non ha fatto riferimento a particolari partiti o esponenti politici. Il leader degli industriali ha sottolineato che con quelle fesserie “avremmo risolto anche il debito pubblico. Quindi bisogna cambiare la tipologia delle tasse. Capisco che parlare di macroeconomia è una cosa difficile, ma allora prima di entrare in politica facessero un corso. Altrimenti non entrino in politica perché fanno guai al Paese”. Il presidente degli industriali guarda oltre il 2017. “Bisogna fare un’operazione verità e smetterla con i titoli. Bisogna ritornare ad avere attenzione all’economia reale e pensare alla grande – ha aggiunto -. E il Governo dovrebbe cavalcare la stagione riformista perché, come ci ha detto il viceministro Morando, i dati ci permettono di fare una manovra che azzera il cuneo fiscale per l’assunzione dei giovani”. Un tono sempre crescente, dando la sensazione che gli industriali – e non solo – sono stati di questa politica degli annunci. “Qualcuno ci ha criticato, qualcuno dall’esterno ha chiesto anche le dimissioni del presidente di Confindustria. Sono tranquillo, me ne preoccuperò quando lo chiederete voi. Quando lo chiede qualcuno all’esterno non me ne frega niente”. Senza mai nominare Matteo Salvini, Boccia, dal palco ha risposto così al leader della Lega nord che aveva chiesto le dimissioni del numero uno degli industriali. Poi Boccia, ha inviato un “pizzino telematico” Paolo Gentiloni, e ai ministri del suo Governo: “Agisci come se fosse l’ultimo giorno e pensa come se fossi immortale. E farai grande il Paese”.

Secondo Boccia “si è parlato troppo di legge elettorale. Parlare di economia significa parlare di vita del Paese e del futuro dei cittadini italiani. E in una fase che resta troppo delicata, in cui si vanno consolidando i primi segnali di ripresa economica, ci pare che quell’azione riformatrice si stia molto rallentando”. Il leader degli imprenditori ha ricordato che “non abbiamo obiettato quando si è trattato di approvare la manovrina di primavera, che a dispetto dei titoli è stata del tutto deficitaria sul capitolo sviluppo. Ma non possiamo rimanere in silenzio quando vediamo tanta fatica nel portare a termine i provvedimenti necessari per la competitività delle imprese e per il rilancio degli investimenti pubblici e privati. Ci riferiamo a misure largamente discusse e condivise con ministri competenti che non possono essere sacrificate sull’altare dell’instabilità politica o, peggio, su quello degli equilibri interni al Governo o dei veti incrociati tra forze politiche. Al contrario  – ha detto ancora Boccia – abbiamo bisogno di un Governo che affronti, nel tempo che ci separa dalle elezioni, di alcune misure urgenti per le imprese”. Confindustria pensa “in primo luogo alla riduzione del costo dell’energia per le imprese più esposte alla concorrenza internazionale o al rilancio degli investimenti privati per cui è necessario completare le misure a sostegno avviate, Industria 4.0 su cui occorre prorogare i termini preammortamenti. E poi la semplificazione del quadro regolatorio per realizzazione opere pubbliche”. E sul Mezzogiorno: “Non possiamo constatare la realizzazione di un provvedimento urgente che poteva e doveva essere utilizzato anche per affrontare queste questioni prioritarie”.

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