“Se la Grecia va a fondo, affonda tutta l’Europa, se vogliamo punire la Grecia escludendola perché sta ottemperando al diritto internazionale sul non respingimento dei migranti e non ottempera a quello che, inopinatamente, alcuni Stati chiedono, va a fondo l’Ue. Se si parla di mini Schengen perdiamo di vista lo stato di diritto, è spaventoso sentire che alcuni Stati ritengono possibile chiudere i confini verso gli Stati più esterni per consentire la libertà di movimento solo dentro alcuni Stati europei”. Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini. Guardando al suo ultimo viaggio istituzionale in Grecia, con l’ultima tappa a Lesbo, la Boldrini è tornata sul tema dell’accoglienza dei migranti. “Lesbo chiama Schengen. C’è un’intera comunità che salva persone, che dice no al cinismo, all’egoismo, alla chiusura e ai muri” ha spiegato. “Come si esce da questo stallo? Aspettiamo che tutto vada per il peggio o prendiamo in mano il nostro destino? Cosa si può fare se in Ue si discute di espellere uno stato come soluzione a un problema” sono le domande che la Boldrini ha rilanciato spiegando di essersi data da fare fin dall’estate scorsa per “cercare degli alleati con altri presidenti delle Camere, a cominciare dal Lussemburgo”.
