Bonafede e quel video “b-movie” che racconta l’arrivo di Battisti

16 gennaio 2019

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è finito nella bufera per un imbarazzante video del suo ministero, postato sulla pagina Facebook ufficiale del Guardiasigilli pentastellato, in cui si racconta l’arrivo in Italia del latitante Cesare Battisti e il suo imbarco su un velivolo per raggiungere il carcere di massima sicurezza di Oristano. Il titolo del post “Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo”.

Un racconto che non piace al Garante Nazionale per i detenuti, che chiede la rimozione del video e afferma che cercare consenso con questi mezzi porta alla disgregazione sociale. Il video si apre con alcune foto d’archivio dell’ex esponente dei Pac, i proletari armati per il comunismo, poi – sullo sfondo di una musichetta sentimentale (“Comment te dire” di tale Bertysolo) – si assiste al suo sbarco all’aeroporto di Ciampino, con i ministri Bonafede e Salvini ad attenderlo.

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La telecamera inquadra poi due poliziotti di spalle a bordo di una volante: è il momento in cui il “celebre” detenuto viene trasferito in questura, dove gli verranno prese le impronte digitali e verranno fatte le foto segnaletiche in una stanza dalle pareti gialle. Poi si riparte a bordo della volante per raggiungere Pratica di Mare e da lì prendere il volo per la Sardegna. È questo il momento in cui la musichetta si interrompe per far sentire il rombo delle eliche. La condanna politica del videoclip di quasi 4 minuti, è stata trasversale: dalla forzista Mara Carfagna, che l’ha definito un b-movie, a +Europa, Leu, Pd. “Un montaggio con musica emozionale da subumani”, ha criticato la scrittrice Silvia Ballestra. “Rispetto per la dignità delle persone, non siamo al ritorno in studio dalla Playa dell’Isola dei famosi!”, ha aggiunto. Oltre agli attacchi contro il videoclip, il ministro della Giustizia è stato criticato per avere indossato, secondo alcuni per voler emulare il collega degli Interni, la divisa della polizia penitenziaria.

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