Comunità “Siciliani a Bruxelles” sotto choc: “Tristezza e rabbia, ma teniamo duro”

Comunità “Siciliani a Bruxelles” sotto choc: “Tristezza e rabbia, ma teniamo duro”
22 marzo 2016

La bandiera belga listata a lutto campeggia sulla pagina di Barbara, membro della comunita’ Facebook “Siciliani a Bruxelles”. Quasi tutti tranquillizzano parenti e amici circa le loro condizioni, ma testimoniano la gravita’ del momento. “E’ stato d’emergenza qui”, afferma Nino”. Mentre vengono riproposte le immagini dei tg locali. “Siamo molto tristi”, aggiunge Margherita, “delusi e in lacrime, scoraggiati e arrabbiati per come questi attacchi rovinino la nostra gia’ poco certa e per certi versi poco serena esistenza”. “Teniamo duro”, e’ l’appello della donna che si definisce promotrice della cultura italiana. “Tranquilli, sto bene”, afferma dalla sua pagina anche Leonardo di Franco, siciliano di Alcamo, che lavora presso il Parlamento europeo, “ci stanno consigliando di ridurre al massimo gli spostamenti”. Telefonini oscurati e disagi anche per i parlamentari. “Vedere le immagini che arrivano dall’aeroporto, dalla sala partenze attraversata centinaia di volte, dalla metro che e’ a soli 200 metri dal Parlamento europeo e dalla sede della Commissione – dice la parlamentare europea catanese Michela Giuffrida – fa venire i brividi. La citta’ e’ paralizzata, il cuore delle istituzioni europee sotto assedio”.

La catanese Romina Arena racconta: “Mio marito lavora come taxista per gli aeroporti, si stava dirigento a Zaventem, ma io appresa la notizia, l’ho avvisato in tempo ed e’ tornato a casa. Poi la scuola mi ha chiamata dicendo di andare a prendere i bimbi. Ora siamo tutti a casa, ma abbiamo molta paura. Tutti i negozi hanno chiuso e militari e polizia sono ovunque”. “Qui a Bruxelles da casa sento continue sirene che passano”, dice Silvia Scordia, “dobbiamo unirci contro questi criminali”. Paura per Fabrizio Pennisi di cui non si avevano notizie, aveva perso il telefonino dopo un’esplosione: “Grazie a Dio l’abbiamo trovato”, dice il padre Umberto, che attraverso Facebook aveva lanciato l’allarme con tanto di foto del figlio: “Lavora all’ingresso dell’aeroporto e avevo perso ogni contatto”.  Anche il procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi, interviene in merito agli attentati di Bruxelles: “Il livello di attenzione e’ molto alto. Nessun Paese e nessuna citta’ puo’ considerarsi a rischio zero. Ma oggi c’e’ particolare attenzione da parte delle forze dell’ordine e della Procura su tutti i possibili focolai di elementi particolarmente radicalizzati che potrebbero mettere in atto qualche gesto sconsiderato. Ma e’ giusto precisare che, al momento, non vi e’ alcun elemento in tal senso”.

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