Bufera Formazione in Sicilia, ingegneri portano Regione davanti Tar

Bufera Formazione in Sicilia, ingegneri portano Regione davanti Tar
18 luglio 2018

Escludere dal contributo per i tirocini formativi chi abbia gia’ conseguito l’abilitazione e l’iscrizione all’ordine professionale “crea disparita’ di trattamento a danno delle categorie”, tra cui gli ingegneri, per le quali la legge non prevede l’obbligo della compiuta pratica ai fini dell’abilitazione. Ed “e’ illegittimo” che “con atto unilaterale si condizioni la concessione del contributo a un’attestazione sulla competenza dei tutor rilasciata dagli ordini stessi”.

Con queste argomentazioni gli ingegneri siciliani invocano la revisione di alcuni articoli dell’avviso 20/2018 emanato dell’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, attraverso un ricorso al Tribunale amministrativo regionale presentato dagli ordini provinciali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani, con l’intervento anche della Consulta regionale degli ordini degli ingegneri della Sicilia. Nell’atto si chiede l’annullamento delle disposizioni contestate e la sospensione cautelare dei loro effetti, anche con riferimento al decreto 6812 del 7 maggio con il quale l’avviso e’ stato approvato dal dirigente generale del Dipartimento regionale del lavoro. Al giudice amministrativo viene chiesta la contestuale riapertura dei termini per la presentazione delle domande relative alla prima finestra temporale, chiusa il 30 giugno scorso.

L’avviso 20, finanziato attraverso il programma operativo 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo, prevede il sostegno alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani professionisti che operano in Sicilia, mettendo a disposizione indennita’ di partecipazione pari a 600 euro mensili lordi per lo svolgimento di tirocini obbligatori e non obbligatori di durata non superiore a 12 mesi nell’ambito delle professioni ordinistiche. “Non considerando l’oggettiva differenza tra tirocini obbligatori e non obbligatori – sottolinea Giuseppe Margiotta, presidente della Consulta regionale degli ingegneri – l’avviso 20 costringe di fatto i giovani laureati in ingegneria interessati al contributo a non sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione pur avendone titolo, il che si traduce in una disparita’ di trattamento rispetto ad altre categorie di professionisti che per legge devono comunque svolgere la pratica professionale prima di poter sostenere l’esame di abilitazione e che, quindi, possono beneficiare del finanziamento senza rallentare artatamente il percorso professionale”. Allo stesso modo risulterebbero penalizzati architetti e agronomi. “L’aspetto piu’ preoccupante – conclude – e’ che tutto cio’ sia stato fatto a nostra insaputa”.

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