Bufera procure, indagato pm Fava e consigliere Csm Spina. “A Palamara 40 mila euro per nomina”

Bufera procure, indagato pm Fava e consigliere Csm Spina. “A Palamara 40 mila euro per nomina”
Luca Palamara
30 maggio 2019

Favoreggiamento e rivelazione del segreto di ufficio in concorso. Sono i reati contestati al pm di Roma Stefano Rocco Fava nell’indagine della Procura di Perugia che vede indagato per corruzione anche il suo collega Luca Palamara e il consigliere del Csm Luigi Spina.

Nell’avviso di garanzia i pm di Perugia contestano a Fava di aver rivelato a Palamara notizie sulle indagini a suo carico e di averlo aiutato ad eluderle fornendo atti e documenti. Nell’avviso di garanzia ricevuto oggi dal magistrato si afferma che, in concorso con Palamara, l’indagato “violando i doveri inerenti la sua funzione e abusando della sua qualita’, comunicando con Palamara e rispondendo alle sue plurime e incalzanti sollecitazioni, gli rivelava come gli inquirenti fossero giunti a lui, specificandogli che gli accertamenti erano partiti ‘dalle carte di credito’ dell’imprenditore Fabrizio Centofanti e si erano estesi alle verifiche dei pernottamenti negli alberghi, rivelandogli altresi’ alcuni retroscena delle indagini”.

Quanto al favoreggiamento, l’ipotesi di reato e’ legata al fatto che Fava “nella medesima conversazione” con Palamara “consegnandogli alcuni atti e documenti allo stato non identificati, ed alcuni atti gia’ allegati all’esposto inoltrato al CSM, asseritamente comprovanti i comportamenti non consoni del Procuratore di Roma e di un procuratore aggiunto, anche in relazione alla conduzione e gestione” di un’indagine del 2016 (“dal quale erano scaturite le investigazioni a carico del medesimo Palamara”) “in relazione a profili di mancata astensione dei predetti procuratori (circostanze allo Stato smentite dalla documentazione sin qui acquisita presso la procura della Repubblica di Roma), aiutava Palamara ad eludere le investigazioni a suo carico”.

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E ancora. Palamara, quando rivestiva il ruolo di componente del Csm avrebbe ricevuto 40 mila euro dagli avvocati Giuseppe Calafiore e Piero Amara per favorire la nomina di Giancarlo Longo a procuratore di Gela, non andata in porto. E’ quanto emerge dal decreto della perquisizione disposta dalla Procura di Perugia nei confronti dello stesso sostituto procuratore a piazzale Clodio.

Anche per il consigliere del Csm Luigi Spina indagato dalla procura di Perugia due le ipotesi di reato: rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale. Le accuse nei confronti di Spina si riferirebbero all’indagine per corruzione nei confronti di Palamara, di cui la procura di Perugia aveva inviato un’informativa una settimana fa al Csm. Gli atti erano stati trasmessi dal Comitato di presidenza alla Prima Commissione, competente su tutti gli esposti che riguardano i magistrati e Spina ne e’ uno dei componenti. Spina e Palamara sono entrambi esponenti di Unicost, la corrente di centro delle toghe.

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