California, sentenza storica: “E’ incostituzionale la pena di morte”

17 luglio 2014

 La pena di morte in California è incostituzionale. A sentenziarlo è stato un giudice federale, che ha definito “disfunzionale” il sistema, che costringe i detenuti ad aspettare per decenni prima che la condanna sia eseguita. Un sistema che, per questo, viola il divieto costituzionale sulle punizioni crudeli e disumane, previsto dall’Ottavo emendamento. E’ la prima volta che una corte federale definisce la pena di morte di uno Stato incostituzionale. Il giudice Cormac Carney – nominato dall’allora presidente George W. Bush – ha spiegato che da quando la California ha ripristinato la pena di morte nel 1978, più di 900 persone hanno subito una condanna a morte, ma che solo 13 sono state eseguite. Il giudice si è espresso dopo una petizione presentata da Ernest Dewayne Jones, condannato nel 1992 per aver stuprato e ucciso una donna.

La sentenza “è veramente storica” ha detto Gil Garcetti, ex procuratore distrettuale di Los Angeles, che si batte contro la pena capitale. “Prova ulteriormente che la pena di morte non funziona, che ha costi esorbitanti, è ingiusta e non serve alcuno scopo legittimo. L’unica soluzione è rimpiazzare la pena di morte con l’ergastolo, senza possibilità di ottenere la libertà condizionale”. Nessuna condanna è stata eseguita in California dal 2006, quando un altro giudice federale sentenziò che lo Stato doveva rivedere le procedure per l’iniezione letale. Nel novembre 2012, un referendum che prevedeva la conversione delle condanne a morte in ergastoli fu di poco bocciato dai californiani.

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