Camera vara taglio vitalizi, scontro Pd-M5s. E ora rischio stop al Senato

27 luglio 2017

Arriva un altro giro di vite per i vitalizi dei parlamentari, che ora saranno equiparati alle pensioni dei dipendenti pubblici: dunque assegni meno ricchi, e che saranno “staccati” più tardi. La Camera ha infatti approvato la pdl Richetti che taglia i vitalizi dei parlamentari con 348 sì, 17 no, 28 astenuti. Cori M5s da stadio in Aula in attesa della proclamazione del voto, qualche dito medio dopo l’ok. Molti gruppi contrari al provvedimento non hanno partecipato al voto, chi uscendo dall’Aula chi – come Forza Italia – restando in Aula senza votare. Ora la norma passa al Senato per il secondo esame parlamentare e poi superare il vaglio della Corte Costituzionale.

La strada ancora è più che in salita. Con l’aggravante di un’agenda parlamentare da qui alla fine della pausa estiva  gia’ fitta e dopo agosto si dovra’ lavorare sulla legge di stabilita’ e probabilmente sulla legge elettorale “e quindi alla fine il ddl Richetti slittera’, non ci sara’ posto per questo provvedimento”, prevede un esponente dem. Tra l’altro i distinguo sulla norma non mancano neanche tra gli stessi Democratici. C’è infatti chi già propone di parametrare i vitalizi all’Europa, anche chi gia’ sta preparando un emendamento per introdurre il concetto di retroattivita’ anche ai dipendenti pubblici. Ma la maggior parte dei senatori dei partiti si dice convinta soprattutto che la legge sia anticostituzionale e che saranno i giudici a porre uno stop alla riforma Richetti. Il Movimento 5 stelle (tutti a cena dopo l’ok della Camera) gia’ lancia un avvertimento: “Il Pd non si azzardi a non votare la legge al Senato”. I grillini affilano le armi mentre anche i contrari al ddl sottolineano il rischio di un effetto ‘boomerang’ alle elezioni qualora la riforma dei vitalizi si arenasse nel secondo passaggio. Tornando alla norma appena varata dalla Camera, questa porta due novità: la stretta riguarderà anche gli ex parlamentari; e gli assegni saranno staccati non più al compimento dei 65 anni ma più in avanti, in linea con le regole della riforma Fornero. Modifiche cui si dovranno adeguare anche le Regioni, per le pensioni dei consiglieri.

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LE REAZIONI

“Bellissima giornata, speriamo sia la volta buona. Peccato che Forza Italia non abbia votato a favore”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini. “Non si svilisce il Parlamento se non si danno 6000 euro al mese di pensione a chi c’è stato 5 anni. La Corte Costituzionale e gli esperti in audizione hanno affermato che i cosiddetti diritti acquisiti si possono toccare con interventi ragionevoli e proporzionati. E forse avremmo dovuto occuparci anche del cumulo. Circa 2000 percettori di vitalizio oggi percepiscono anche la pensione Inps.” Lo ha dichiarato Andrea Mazziotti (Civici e Innovatori), presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio intervenendo in dichiarazione di voto in aula. “Qualcuno in quest’aula ha parlato a sproposito di macelleria sociale. La Costituzione tutela il diritto a una pensione dignitosa, un principio che spesso si dimentica con una minima troppo bassa e che si ignora totalmente rispetto ai giovani. La vera macelleria sociale la stiamo facendo sulla loro pelle, non certo sui parlamentari”, ha concluso Mazziotti, primo firmatario di una proposta di legge per introdurre in Costituzione il principio di equità generazionale delle pensioni. I parlamentari del Movimento 5 Stelle “parlano, parlano, parlano” di abolire i privilegi degli eletti e poi “si nascondono dietro l’immunità parlamentare”. Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi, rilevando “l’assoluta assurdità” degli esponenti del Movimento “predicano bene e razzolano male: attaccano la comunità del Pd, poi si attaccano all’immunità parlamentare per non pagare migliaia di euro di danni”.  “Il Cinque Stelle – ha attaccato Renzi – parla parla parla e non stringe, il Pd le cose le fa, il Cinque stelle alla fine si ferma sempre un minuto prima. Stavolta ha votato la pdl di Richetti” sui vitalizi”, è un passo avanti”.

Per il deputato Luigi Di Maio, “non c’è nessuna sfida col Pd”. “È tutto chiaro e limpido: lo abbiamo imposto noi (taglio aivitalizi, ndr), mentre tutte le altre forze politiche remavano contro”. Dopo l’ok della Camera “in Senato non vi daremo tregua”. Prima del voto, i parlamentari di Forza Italia avevano dichiarato in Aula che “oggi si sancisce che questa è la Camera della propaganda: si può fare di tutto, tanto poi c’è la Corte Costituzionale che difende i principi”. “Si eviti di prendere in giro i cittadini – aveva sottolineato l’azzurro Simone Baldelli -: se si sa che una legge è incostituzionale, non la si faccia”. Dunque “questa legge ve la votate voi: Fi resta in Assemblea, ma non prenderà parte alla votazione. Noi ci sediamo sui posti dei principi costituzioanli, perchè i posti occupati sono quelli della demagogia e del populismo”. “Non contestiamo la necessità di un intervento di equità anche sui vitalizi. Ma ci asterremo, perchè vogliamo manifestare la nostra estraneità a questo teatrino che si è messo in campo. Sono certo che i cittadini capiranno i significato politico e culturale di questa astensione”. Così Gianni Melilla aveva illustrato in Aula la posizione di Mdp sulla pdl Richetti che taglia i vitalizi.

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IL DITO MEDIO 

Cori M5s da stadio in aula in attesa della proclamazione del voto, qualche dito medio dopo l’ok. È il clima in cui la Camera ha approvato la pdl Richetti che taglia i vitalizi degli ex parlamentari. I cori, quelli con cui i tifosi attendono il gol, erano chiaramente udibili, e sono proseguiti nonostante i numerosi richiami dellapresidente Laura Boldrini. Il dito medio lo denuncia il dem Fabio Rampi, e sempre – a suo dire – dai banchi M5s: “C’è il video, se serve dirò anche il nome della collega che ha mostrato così la sua eleganza, facendo per due volte il dito medio”. Per poi aggiungere: “Porta un cognome importante, lo stesso del leader del suo movimento”. Ovvero Giulia Grillo. Boldrini ha assicurato: “Se ne occuperà l’Ufficio di Presidenza”.

Replica di Giulia Grillo. “Poco fa in aula sono stata contenta come tutti per l’approvazione della legge che abolisce definitivamente i vitalizi. Ho detto, usando gli ‘indici’, che questa è la prima legge buona che approva questo Parlamento. Un deputato  – prosegue la deputata M5s – ha invece sostenuto che avessi usato il dito medio. Capisco che oggi a qualcuno è venuto meno l’ossigeno e quindi non ha visto bene”.

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IL SISTEMA ATTUALE

Con la riforma dei Regolamenti interni delle Camere del 2012, l’assegno vitalizio di deputati e di senatori è stato abolito e al suo posto è stato istituito un sistema di tipo previdenziale. Tuttavia, i parlamentari cessati dal mandato prima del 2012 hanno continuato a percepire gli assegni vitalizi pre-riforma e a coloro che hanno esercitato un mandato prima di tale data, e che sono stati poi rieletti, viene applicato un sistema pro-rata, ossia basato in parte sulla quota di assegni vitalizi effettivamente maturata al 31 dicembre 2011 e in parte sulla quota calcolata con il nuovo sistema contributivo. I neo deputati, ossia quelli eletti la prima volta dopo la riforma, hanno invece diritto a una pensione interamente calcolata con tale sistema contributivo, che però ha regole differenti rispetto a quelle in vigore per i lavoratori dipendenti.

COSA CAMBIA

La pdl Richetti prevede l’introduzione di un sistema previdenziale identico a quello vigente per i lavoratori dipendenti, e la sua estensione a tutti gli eletti, compresi gli ex parlamentari che attualmente beneficiano dell’assegno vitalizio, in modo da abolire definitivamente i trattamenti in essere basati ancora sul sistema dei vitalizi. La pdl interviene anche sui vitalizi dei consiglieri regionali e sul loro trattamento previdenziale, in modo da adeguarli al nuovo regime valido per i parlamentari e per la generalità dei lavoratori. Si prevede, quindi, che le Regioni, sia a statuto ordinario, sia a statuto speciale, e le province autonome di Trento e di Bolzano si debbano adeguare a quanto previsto per i parlamentari nazionali, pena la decurtazione del 50% delle spese per i vitalizi.

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