Candidatura Olimpiadi bis a Torino, in Consiglio comunale si spacca M5s

Candidatura Olimpiadi bis a Torino, in Consiglio comunale si spacca M5s
Il sindaco pentastellato di Torino, Chiara Appendino
12 marzo 2018

L`ipotesi di Olimpiadi bis a Torino spacca il Movimento Cinquestelle della Mole. Il Consiglio comunale di Torino, che oggi avrebbe dovuto discutere una mozione del Pd sulla candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026, è saltato per mancanza del numero legale in Sala Rossa. Tra i pentastellati erano assenti Damiano Carretto, Daniela Albano, Marina Pollicino e Viviana Ferrero. La fuoriscita poi di Deborah Montalbano ha fatto mancare i numeri alla maggioranza. Il consiglio era iniziato con i banchi della maggioranza pressoche` vuoti e poi alla spicciolata sono arrivati i consiglieri comunali e la sindaca Chiara Appendino. “La maggioranza pentastellata a Torino sconfessa la sindaca e Beppe Grillo” ha commentato a caldo il segretario del Pd, Mimmo Caretta, che ha sottolineato le “fibrillazioni interne” al M5S. “Appendino non ha piu` la maggioranza su uno dei temi importanti della citta`. Cio` che sorprende moltissimo e` che non e` bastato Beppe Grillo. Per le Olimpiadi invernali se Appendino ha bisogno dei voti del Pd li avra” ha detto Stefano Lorusso, capogruppo del Pd in Sala Rossa. “Nonostante gli ordini di Grillo e la sua entrata a gamba tesa la maggioranza Cinquestelle alla prova dei numeri ha dimostrato di non avere la maggioranza necessaria e di non rappresentare gli interessi di Torino” ha detto Alberto Morano, dell`omonima lista di centrodestra. Per Osvaldo Napoli (Forza Italia): “cio` che e` successo oggi compromette la candidatura di Torino, ci indebolisce. Perche` la sindaca non hanno riconvocato il consiglio dopo un`ora? Questo vuol dire molto “. Per il Pd Appendino nell`arco di 24/48 ore “deve tornare in aula di Consiglio, perche` non possiamo essere ostaggio di 4 consiglieri comunali del M5S su un tema cosi` importante per la citta`. Appendino esca dall`ambiguita`” ha detto Lorusso.

LA LETTERA DELL’APPENDINO

“Mercoledì, in seguito al consiglio metropolitano, manifesteremo con una lettera al Coni l`interesse della città”. Lo scrive la sindaca di Torino, Chiara Appendino, sul blog delle Stelle, malgrado la sua maggioranza in Consiglio comunale a Torino le abbia fatto mancare i numeri per discutere una mozione del Pd a sostegno della candidatura del capoluogo piemontese ai Giochi Olimpici invernali del 2026. “Vogliamo dimostrare che un`idea diversa di olimpiadi esiste e siamo in grado di metterla in piedi – ha scritto la sindaca – Vogliamo creare un nuovo modello che sia un esempio per tutti gli eventi futuri e di cui i cittadini possano vivere i benefici non solo nel ricordo ma nei servizi e nella qualità della vita offerta dal territorio post-olimpico”. “Si tratta di una sfida importante, ne siamo consapevoli. Ma siamo anche consapevoli di avere tutti gli strumenti per affrontarla, di avere le idee, le competenze ed una Rete tale da garantire che l`eventuale organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali 2026 avverrà secondo un nuovo modello progettuale e gestionale che possa diventare un modello internazionale” ha concluso Appendino. Il nuovo modello nell`organizzazione delle Olimpiadi invernali sara` all`insegna di 6 punti. Il primo citato dalla sindaca di Torino e`: “Zero debito per gli Enti Territoriali”. Seguono: “Riuso e sostenibilità per l`esistente: impianti, residenze e infrastrutture ad alta efficienza; tutela e ripristino del paesaggio e dell`Ambiente; promozione di un turismo dolce e a basso impatto ambientale con ricadute sull`area vasta (urbana e montana); Villaggi olimpici destinati ad edilizia residenziale sociale pubblica, residenze universitarie e destinazioni condivise con la collettività con metodo partecipato; controllo dell`Autorità Anticorruzione (Anac) a tutela degli appalti, controlli di qualità su tutto l`operato ed il costruito”. Questo perche` Torino 2006 ha spiegato Appendino, non ha solo “proiettato l`immagine del capoluogo piemontese” a livello mondiale, ma ha lasciato anche un “segno altrettanto vivo e forte nei bilanci della Città e in un`eredità pesante con cui ancora facciamo i conti”. “Parliamo di enormi debiti, parliamo di strutture inutilizzate, di impianti sportivi in disuso e di mancate occasioni di rilancio per il territorio dovute all`incuria del post-olimpiadi” ha precisato la prima cittadina torinese.

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