Cannes, Zanasi: “Troppa grazia” un film che libera le emozioni

18 maggio 2018

È una commedia surreale “Troppa grazia” di Gianni Zanasi, il film che chiude la sezione “Quinzaine des Réalisateurs” del festival di Cannes, interpretato da Alba Rohrwacher, Elio Germano, Giuseppe Battiston. La protagonista è Lucia, geometra piena di problemi che incontra una strana donna che le ordina di costruire una chiesa. “Una delle cose belle di questo film, secondo me, è che si permette un certo tasso di libertà, forse più anomalo che altrove. Quindi possiamo essere liberi di ridere, senza che questa ci comunichi l’idea di un film futile, possiamo essere liberi di spaventarci, ma anche di desiderare qualcosa improvvisamente, di commuoverci. E poi di tornare a ridere. Cioè la libertà alle emozioni”.

Il regista nel film tocca, in maniera molto originale, il tema della spiritualità, sempre più presente nel cinema, non solo italiano. “Penso che sia legata alla sensazione frustrante di un presente un po’ arrogantemente oppressivo, come un quotidiano che ci vuole offrire sempre tutte le risposte”. “Anche da spettatrice mi capita di vedere dei film che si interrogano su un altrove e penso che questo momento di fragilità che viviamo, di incertezze, fa sì che soprattutto l’arte, che è poi anticipatoria delle azioni degli uomini, guarda a qualcosa di intangibile e a una dimensione altra”.

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