Caos al pronto soccorso, Grillo manda Nas al S. Camillo di Roma

Caos al pronto soccorso, Grillo manda Nas al S. Camillo di Roma
Giulia Grillo
17 febbraio 2019

Sull’uscita dal decennale commissariamento della sanita’ della Regione Lazio e’ di nuovo scontro tra il ministro della Salute Giulia Grillo e il governatore Nicola Zingaretti. Stamattina la ministra pentastellata, sulla scia, ha spiegato, delle segnalazioni di cittadini e media, ha inviato i Nas al pronto soccorso del grande ospedale San Camillo di Roma “per verificare la situazione di sovraffollamento”. “Il presidente-commissario Zingaretti – ha detto – vada a fare un giro negli ospedali prima di chiedere l’uscita dal commissariamento”. “I commissariamenti si realizzano in presenza di chiare condizioni che oggi non ci sono piu’ – la replica, non certo sorridente, dell’assessore alla Sanita’ Alessio D’Amato – Vigileremo perche’ non si commettano abusi di potere”. Ma riguardo al sopralluogo di stamattina Grillo ha parlato di “spettacoli indecenti”: “Non e’ accettabile – ha aggiunto il ministro – che i pronto soccorso siano trasformati in bivacchi e che operatori e pazienti si ritrovino in condizioni indegne di un Paese civile”.

La Lega del Lazio ha dato sponda: “I controlli – ha affermato il capogruppo Orlando Angelo Tripodi – vanno estesi a tutti gli ospedali del Lazio”. Sia D’Amato che il direttore dell’ospedale Fabrizio D’Alba, pero’, hanno sottolineato come i Nas non abbiano contestato la qualita’ dell’assistenza: “Hanno evidenziato problemi connessi alla privacy” ha spiegato D’Alba, a causa di una “straordinaria affluenza dei cittadini a causa del picco influenzale. Nel Pronto soccorso questa mattina vi erano 82 persone in attesa, di cui 27 pazienti nell’area critica”. E riguardo alla privacy e’ stato gia’ deciso di ampliare le aree del pronto soccorso. Tutto regolare anche per D’Amato: “Al momento non risultano ambulanze ferme, sono in trattamento 14 codici rossi, l’affluenza rientra nei limiti. Compito delle istituzioni, a partire dal ministro – ha detto al termine di un sopralluogo nel pomeriggio – e’ tutelare e migliorare il sistema, non denigrarlo”, e il San Camillo resta “una eccellenza”. Anche i medici, attraverso il Segretario Nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo, prendono posizione chiarendo che se i pronto soccorso sono ormai trasformati in ‘bivacchi’ dipende dai tagli dei posti letto.

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“La politica – osserva – non puo’ dimenticare i 70.000 posti letto che negli ultimi 10 anni sono stati tagliati o le condizioni di lavoro di migliaia di medici”. Non e’ la prima volta, comunque, che sull’uscita dal commissariamento Regione Lazio e Ministero vanno al braccio di ferro: lo scorso 1 febbraio, al termine di una visita al policlinico Umberto I di Roma, la ministra espresse tutto il suo scetticismo. “Affermazioni prive di fondamento – replico’ allora Zingaretti – non esiste un orientamento del governo Conte indirizzato verso il prosieguo di un commissariamento”. A riprova, spiego’ lasciando intendere di sospettare una “persecuzione politica”, ci sono sia i dati sul deficit sia quelli sui Livelli essenziali di assistenza, entrambi virtuosi. Pochi giorni dopo fu Grillo a spiegare che a valutare sarebbero stati “i tavoli tecnici del ministero; sara’ fatta a marzo la prima valutazione, quindi vedremo”. “E’ la posizione corretta – aveva commentato il governatore nel corso di un Consiglio regionale ad hoc – Esattamente quella che abbiamo invocato e che ci aspettavamo”. Il tavolo di marzo produrra’ una relazione che sara’ sottoposta al governo e “mi auguro che entro giugno al massimo si arrivi a una scelta definitiva”. Clima distensivo, dunque. Almeno fino a stamattina.

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