Caos assicurativo e pazienti meno tutelati

13 agosto 2014

“Allarme in sala operatoria: dal 16 agosto cade l’obbligo di assicurazione per per le aziende sanitarie. I medici saranno costretti ad assicurarsi in proprio, ma le Asl, di fatto, non avranno l’obbligo di assicurarsi perché potranno scegliere forme di autoassicurazione. Questo comporterà che le compagnie assicurative non saranno interessate ad assicurare le ASL o, in alternativa, proporranno premi stratosferici. Di conseguenza le ASL ricorreranno sempre di più ad assicurazioni con franchigia o all’autoassicurazione, con pesanti conseguenze per pazienti e aziende sanitariè’.

Lo dichiara Diego Piazza, presidente dell’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani, insieme al consiglio direttivo ACOI: “Sarà il caos assicurativo e costi e rischi della medicina difensiva saliranno alle stelle. Già oggi il costo della medicina difensiva, con i suoi 13 miliardi, è quasi pari ad una manovra finanziaria. La mancata assicurazione – sottolinea Piazza – costringerà i chirurghi a lavorare senza la necessaria serenità. Il ricorso alla medicina difensiva farà aumentare i periodi di degenza all’interno delle strutture ospedaliere, con conseguente diminuzione di posti letto. Il rischio di un pellegrinaggio tra diversi reparti diventerà più di un’ipotesi e molti saranno costretti a rivolgersi alle strutture private”.

E aggiunge: “C’è il rischio concreto di avere un SSN per ricchi con assicurazione, che saranno operati dai pochi chirurghi assicurati, e un SSN per poveri, operati dai molti chirurghi senza copertura ed interessati a difendersi dai rischi dell’intervento chirurgico piuttosto che difendere il paziente dalla patologia da cui è affetto. Se non si risolverà il problema della copertura assicurativa, ci sarà una progressiva degenerazione della qualità delle cure e un aumento dei costi per il Sistema Sanitario Nazionalè’. “Dopo anni di mancate riforme – conclude il presidente Acoi – è necessario che la politica e le istituzioni coinvolgano gli operatori della sanità per una fase di rinnovamento, per il bene delle cittadine e dei cittadini. Per il bene del Paese”.

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