Cardinale Pell rinviato a giudizio per abusi sessuali. Papa conferma aspettativa a prelato

1 maggio 2018

Dopo 4 settimane di udienze, il cardinale australiano George Pell, prefetto della Segreteria per l’economia in Vaticano in congedo, e’ stato rinviato a giudizio per abusi sessuali. Il magistrato di Melbourne Belinda Wallington ha stabilito che ci sono prove sufficienti perche’ il porporato, 76 anni, uno degli uomini piu’ importanti della Curia di Roma, venga processato. Pell, che si e’ formalmente dichiarato “non colpevole” e’ accusato di abusi sessuali ai danni di minori avvenuti tra la fine degli anni Settanta e Ottanta a Ballarat, suo paese di nascita, e tra la fine degli anni Novanta e gli inizi del 2000 nella diocesi di Melbourne, dove era arcivescovo. I dettagli delle diverse accuse non sono noti ma oltre a quelle che lo vedono direttamente coinvolto vi sarebbero episodi di copertura di altri sacerdoti pedofili e perfino uno stupro. Sara’ processato per alcuni casi di abuso ma la maggior parte delle accuse, soprattutto quelle piu’ gravi, sono state respinte.

Pell e’ arrivato in tribunale questa mattina verso le 9:30 per la decisione sul rinvio a giudizio scortato dalla polizia ed e’ andato via dopo il verdetto tra le urla di alcuni manifestanti. Il Papa aveva accettato la sua richiesta di congedo per potersi difendere. Le indagini che hanno portato Pell alla sbarra sono iniziate nel 2012, dopo 10 anni di pressione da parte delle presunte vittime. Intanto, il portavoce vaticano Greg Burke annuncia: “La Santa Sede prende atto della decisione emanata dall’autorita’ giudiziaria in Australia riguardante sua eminenza il cardinale George Pell. L’anno scorso il Santo Padre gli aveva concesso un periodo di congedo per potersi difendere dalle accuse che gli erano state contestate. Tale disposizione rimane tuttora valida”.

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