Carlo Verdone: i registi esordienti sono coraggiosi, c’è energia

10 aprile 2017

C’è vitalità e soprattutto coraggio tra i giovani registi italiani. Parola di Carlo Verdone, che alla 18esima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce, ha deciso di assegnare il Premio Mario Verdone, insieme ai fratelli Luca e Silvia, al film “La ragazza del mondo” di Marco Danieli. Il premio è dedicato ai giovani autori che con la loro opera prima si sono distinti nell’ultima stagione. Gli altri due finalisti scelti tra i dieci selezionati dal Centro Sperimentale di Cinematografia e dal Sindacato Nazionale Giornalisti cinematografici italiani erano “Mine” di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro e “Il grande sogno” di Michele Vannucci.

Carlo Verdone: “Più coraggio, creatività, c’è più azzardo, l’opera prima è sempre delicata per farsi conoscere dal pubblico ma abbiamo visto dei bei film, la terna che abbiamo scelto è di tutto rispetto, ‘Mine’ viene proiettato in Inghilterra e Danieli ha vinto anche un David di Donatello”. “Sono film coraggiosi, che azzardano, si vede che c’è energia positiva, questi sono ragazzi che lavoreranno secondo me”. Un premio speciale è andato anche a “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti che Verdone ha definito “un piccolo miracolo, un film con tanti stili diversi amalgamati bene insieme e ottimi attori”. Lui, dovrebbe iniziare a girare a giugno il suo nuovo film in cui ha scelto l’attrice di Mainetti, Ilenia Pastorelli e gli stessi sceneggiatori Nicola Guaglianone e Menotti. “A un certo punto si sente anche il bisogno di confrontarsi con altri scrittori, anche se io ho i miei, non se la sono presa, con loro abbiamo solo accantonato un progetto, era una sceneggiatura corale e complessa che necessitava di molto tempo. Gli altri mi avevano portato un’idea che mi interessava e mi sono detto: vediamo un po’ in quanto tempo la scrivono, e sono stati molto veloci, siamo stati molto veloci”.

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