Carlo Verdone sarà Guest Director al Torino Film Fest

Carlo Verdone sarà Guest Director al Torino Film Fest
L'attore, Carlo Verdone
8 ottobre 2019

Carlo Verdone sarà il Guest Director della 37a edizione del Torino Film Festival – che si svolgerà dal 22 al 30 novembre – e presenterà al pubblico “Cinque grandi emozioni”, la sezione da lui curata composta dai film: “Ordet” di Carl Theodor Dreyer, “Buon compleanno Mr. Grape” di Lasse Hallström, “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi, “Oltre il giardino” di Hal Ashby, “Viale del tramonto” di Billy Wilder. “Accolgo con vero piacere l’invito di Emanuela Martini ad essere Guest Director per qualche giorno al Festival di Torino – dichiara Verdone – e ho scelto di presentare cinque film estremamente diversi fra loro, che resteranno per sempre nella mia memoria di spettatore. Cinque film che mi hanno rapito ed emozionato non solo per le perfette regie, ma soprattutto per le notevoli interpretazioni dei loro protagonisti. Ho visto ognuno di questi film più di tre volte, scoprendo sempre dettagli che mi erano sfuggiti. Potrebbe sembrare strano che tra queste scelte ci sia solo una commedia brillante, ma in prima battuta cerco sempre di scegliere film di contenuti ‘forti’, che mi propongano suggestioni intime, amare, poetiche o malinconiche. Un film che mi lasci o una carezza o un pugno allo stomaco o una riflessione. In un film cerco insomma la poesia”.

“Vidi ‘Ordet’ di Carl Theodor Dreyer in un cineclub negli anni ’70 – prosegue – Ero con tre amici cinefili e ricordo che ne discutemmo tanto dopo la proiezione. La grandezza di questo film è nell’estremo rigore delle immagini in bianco e nero. Un bianco e nero assai contrastato che rispecchia l’austerità della vicenda e la superba direzione di tutti gli attori. Di impronta prettamente teatrale, lo considero un capolavoro assoluto perché pone quesiti oscuri sulla lettura della figura di Cristo e sulle diverse posizioni della religione protestante. Un film che non potrà mai essere dimenticato per le domande che continueremo a porci dopo la visione. ‘Buon Compleanno Mr. Grape’ è una mia piccola ‘creatura’. Quando dirigevo la programmazione del cinema Roma, una sala di 200 posti a Trastevere, cercavo di dare una fisionomia di qualità al cinema. Frugando nella cantina della Cecchi Gori Group trovai questo film il cui titolo originario era ‘What’s Eating Gilbert Grape’. Lo vidi, me ne innamorai per l’immensa poesia, mi inventai questo titolo. Film di grande atmosfera, ci mostrava un Leonardo DiCaprio giovanissimo alle prime armi. Mi sembrò un attore strepitoso, insieme all’ottimo Johnny Depp”.

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“Il film ebbe un gran successo e fui orgoglioso di averlo tolto dal dimenticatoio trovandogli un titolo originale per l’Italia. ‘Divorzio all’Italiana’ resterà il mio film preferito di Pietro Germi. Ho sempre avuto un gran rispetto per questo regista – dice ancora Verdone -, spesso torturato ingiustamente da una critica altezzosa e troppo politicizzata. Tutto è perfetto in questa pellicola: dal più bel bianco e nero della storia del cinema italiano, alla sceneggiatura (vincitrice dell’Oscar nel 1963), agli interpreti. Mastroianni è in una forma magnifica e ancora oggi, personalmente, lo considero il più grande e completo attore italiano. ‘Oltre il Giardino’ di Hal Ashby. Poesia pura e interpretazione piena di vera anima da parte di Peter Sellers. Uno dei miei attori preferiti. ‘Viale del Tramonto’ di Billy Wilder. Tra le migliori opere di Wilder, racconta l’altra faccia di Hollywood. La perdita del successo, gli anni che rendono la tua maschera non più interessante ma patetica, la solitudine dell’artista dimenticato. Fino ad arrivare alla follia finale”.

In sostanza, per l’attore romano, Un mondo spietato raccontato con immensa classe. Gloria Swanson è magnifica e l’interpretazione di Erich von Stroheim indimenticabile. Quando vidi questo film restai turbato e incantato. C’è un’atmosfera di morte e solitudine che solo un genio come Billy Wilder poteva allestire. Ecco, queste sono le mie Cinque Emozioni. Immagini che non scompariranno mai dai miei ricordi di spettatore, ignaro che un giorno avrei anche io detto ‘azione!’. Anche se non ho raggiunto e non raggiungerò queste vette, sono felice di aver imparato tanto da questi cinque capolavori che tanta autorevolezza hanno dato al cinema”. Emanuela Martini, direttore del Torino Film Festival, commenta: “La sua selezione per il Torino Film Festival dimostra una apertura a 360 gradi, una disponibilità all’emozione che emana dallo schermo. Immagino che avrebbe potuto sceglierne altri cento diversi e che le rinunce siano state faticose; ma apprezzo molto le cinque ‘perle’ che ci propone”.

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