Caro Vittorio Feltri, hai visto che non comandano i terroni?

Caro Vittorio Feltri, hai visto che non comandano i terroni?
Il leader del Carroccio, Matteo Salvini
26 marzo 2019

La vittoria del centrodestra in Basilicata pone in evidenza come anche la Basilicata, storicamente legata alle proprie tradizioni ideologiche, che ne facevano una roccaforte della sinistra, abbia accolto le idee politiche del centrodestra. A nulla sono valse le proteste, nel corso della campagna elettorale, di alcuni lucani, i quali hanno preso le distanze, in modo vigoroso, dalla politica di Salvini, ponendo in luce il razzismo manifestato, negli anni passati, dalla Lega nei confronti dei meridionali. Alla luce dei fatti, si può affermare che la Basilicata ha preso coscienza della necessità di innovare e, pertanto, condividere le “idee vincenti” del pragmatismo, che hanno reso floride le terre del Nord Italia.

Desideriamo far presente che, contrariamente alle dichiarazioni di Vittorio Feltri, riportate sul giornale Libero Quotidiano, di cui è Direttore, in un articolo intitolato “Comandano i terroni”, il popolo meridionale ha manifestato la chiara volontà di partecipare alla vita della nazione italiana, accogliendo il nuovo che si affaccia sulla scena della storia italiana e quel pragmatismo dal quale, per ben note motivazioni storico – sociali, è rimasto sempre lontano, imbrigliato nell’immobilismo che lo ha tenuto distante dal progresso economico e, pertanto, dal progresso sociale. E’ vero che, nel corso della propria storia, il popolo meridionale abbia manifestato profonda riluttanza a prendere in mano le sorti del proprio destino, in quanto “ poteri sotterranei” sottomettevano l’umile popolo contadino ed è vero, pertanto, che, proprio per tale ragione, esso non “comandava”, ma accettava, indolente, la relegazione ad un ruolo passivo e non proattivo nell’ambito della vita italiana.

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Ora, non vi è dubbio, che desideri essere protagonista di una nuova economia, che lo vedrà coinvolto attivamente e per esso traccerà nuovi percorsi, perché diventi terra, non da cui emigrare, ma in cui lavorare e vivere, in veste di soggetto produttivo di benessere per i propri territori e per l’intera nazione italiana. Si pongono le basi, in tal modo, perché venga scritta una nuova pagina della storia italiana. La sferzata liberale, che ridesterà il popolo lucano, è stata condivisa, votando il centrodestra. Un’epoca nuova, pertanto, è quella verso cui si incammina la terra lucana. Non si tratta, d’altro canto, certamente del dominio del Nord rispetto al Sud, ma della condivisione delle politiche che, da sempre, hanno fatto crescere ed hanno reso ubertose le terre del Nord Italia.

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