Caso Benalla, annunciata mozione di sfiducia contro Macron

24 luglio 2018

I deputati dei Re’publicains presenteranno una mozione di censura, ovvero di sfiducia, contro il governo francese dopo lo scandalo legato ad Alexandre Benalla, il bodyguard e collaboratore di Emmanuel Macron indagato per le violenze del primo maggio a Parigi: e’ quanto annunciato dal capogruppo dell’opposizione repubblicana all’Assemblea nazionale Christian Jacob, secondo il quale “l’esecutivo ha fallito”. E’ la prima volta dall’inizio del mandato di Macron e del governo.

Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron ha rotto il silenzio in cui si e’ chiuso da quando e’ scoppiato il caso di Alexander Benalla che lo ha messo sotto forte pressione: con un tweet, l’inquilino dell’Eliseo ha espresso vicinanza alla Grecia, dove oltre 60 persone sono morte a causa di devastanti incendi. “I nostri pensieri vanno alla Grecia e alle vittime dei terribili incendi. In Svezia come in Grecia, la Francia e l’Europa sono solidali e danno il loro aiuto”, ha dichiarato Macron. Lunedi’, diversi esponenti dell’opposizione hanno chiesto a gran voce che il presidente sia ascoltato dalla commissione d’inchiesta sul caso Benalla, l’ex guardaspalle licenziato e arrestato per aver picchiato due manifestanti a Parigi lo scorso 1 maggio.

Ma Macron, non ha espresso pubblicamente nessuna parola, proprio in merito allo scandalo che sta travolgendo l’Eliseo. Ad intervenire, invece, il premier francese, Edouard Philippe, secondo il quale, si tratta di “una deriva individuale” e non “un affare di Stato”. “Una deriva individuale da parte di questo responsabile di missione non è un affare di Stato – ha dichiarato il capo del governo francese all’Assemblea nazionale -. Capisco che potremmo porre delle domande sull’eventuale proporzionalità della decisione che è stata presa”, cioè di sospendere Benalla per 15 giorni a maggio, ma non sulla sua “rapidità”, ha aggiunto Philippe.

Macron continua a trincerarsi in un silenzio sempre più imbarazzante

Il caso Benalla mette ogni giorno piu’ in difficolta’ l’Eliseo, con il presidente Emmanuel Macron ancora in silenzio e i responsabili finora ascoltati dalla commissione parlamentare, il ministro dell’Interno Gerard Collomb e il prefetto della polizia di Parigi Michel Delpuech, che hanno scaricato le colpe sull’Eliseo. Cosi’ quel video pubblicato dal quotidiano francese Le Monde che mostra Alexandre Benalla, fidatissimo collaboratore del capo dell’Eliseo, malmenare due manifestanti in piazza per il primo maggio, si e’ rivelata come la vera grande crisi del presidente Macron costretto a trincerarsi in un silenzio che si fa sempre piu’ imbarazzante, a posticipare l’ambiziosa riforma costituzionale e a saltare persino la tappa del Tour de France.

Tanti pugni allo stomaco per un presidente che finora aveva sempre giocato in attacco. Il presidente e’ “calmo ed estremamente determinato affinche’ venga stabilita la verita’”, ha garantito il portavoce del governo, Benjamin Griveaux. “Quando tutti gli elementi saranno stabiliti, il presidente parlera’. Decidera’ e dira’”, avevano fatto sapere dal suo entourage domenica sera. Macron aveva gia’ definito “inaccettabili” i fatti denunciati ma molti attendono il suo intervento diretto e la riorganizzazione generale annunciato come risposta. A parlare, attraverso i suoi legali, e’ stato invece il protagonista Benalla che si e’ detto “sbalordito dalla strumentalizzazione mediatica e politica delle sua azioni del primo maggio nei confronti di due agitatori, che hanno aggredito la polizia”.

Secondo lui, si tratta di una strumentalizzazione tesa a colpire il presidente Macron. Ha condannato “fermamente le azioni” di Benalla definendole “inamissibili”, ma dal momento che non faceva parte della polizia, Collomb ha ritenuto che “i fatti non riguardassero piu’ il ministero”. Per il prefetto di polizia di Parigi, Michel Delpuech, pero’ il caso Benalla e’ “il risultato di derive individuali inaccettabili, condannabili in un contesto di nepotismo malsano”. “Certo era un interlocutore conosciuto in quanto esponente della cerchia di persone sempre vicine al presidente, ma in alcun modo dipendeva dalla mia autorita’”, ha dichiarato il prefetto, precisando di aver scoperto l’insolita presenza di Benalla solo dopo aver visionato il video incriminante – stranamente gia’ in possesso dell’Eliseo e del ministero dell’interno – nella mattinata del 2 maggio, in seguito ad una telefonata in merito di Laurent Hottiaux, consigliere sicurezza dell’Eliseo.

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