Caso su condono, interviene anche Conte: ho bloccato testo, lo rivedo io

Caso su condono, interviene anche Conte: ho bloccato testo, lo rivedo io
Giuseppe Conte
18 ottobre 2018

Nell’occasione che dovrebbe dargli la massima visibilità, il Consiglio europeo su Brexit e migranti a Bruxelles, condito da incontri bilaterali con alcuni leader europei congegnati per provare a “dialogare” sulla manovra economica varata dal Governo, Giuseppe Conte rischia di trovarsi di nuovo in secondo piano. I riflettori si spostano a Roma perché esplode il caso condono, Di Maio denuncia che al Quirinale è arrivato un testo modificato da una “manina” e costringe prima il Colle a smentire che il testo sia stato recapitato, poi i partner leghisti, pronti a negare ogni responsabilità nella presunta manipolazione.

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Conte è quindi costretto a spostarsi – virtualmente – a Roma, rivendicando il suo ruolo per provare a spegnere l’incendio divampato a Roma fra i due partner della coalizione. Il testo, precisano le fonti governative con quella che potrebbe anche suonare come una semi-smentita del Quirinale, in realtà era stato inviato al Colle ma “in via informale”. E lo stesso Conte ne ha bloccato l’invio formale e “intende rivedere personalmente il testo articolo per articolo”. Inizialmente il capo del Governo, arrivato a Bruxelles nel pomeriggio di mercoledì, aveva provato a prendere il toro per le corna: dopo il primo incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel e la delegazione italiana aveva ostentato ottimismo.

Un confronto “molto cordiale”, dal quale è emersa, secondo Roma, la comune volontà di “mettere le basi per un dialogo costruttivo sui temi europei, compresa la manovra economica” varata dal Governo italiano. Più tardi le stesse fonti hanno rincarato la dose, con un tweet di Conte che enfatizzava la disponibilità di Merkel a scendere a Palermo a novembre per la conferenza internazionale sulla Libia, e facendo sapere ai cronisti che nel colloquio Conte ha trovato una “sponda” della cancelliera “per avviare un dialogo positivo con l`Europa sulla manovra”.

Merkel, secondo la parte italiana, ha spiegato a Conte che in questo momento è auspicabile alimentare un clima di fiducia reciproca, condizione indispensabile per favorire il dialogo. Apparentemente neutra, la considerazione della leader popolare contiene un implicito rimprovero per i toni aspri utilizzati in particolare dai due leader della maggioranza gialloverde, Di Maio e Salvini, nei confronti delle critiche e degli avvertimenti indirizzati al governo italiano dai vertici della Commissione europea. La vera preoccupazione delle istituzioni di Bruxelles è che l’esecutivo italiano cerchi la drammatizzazione dello scontro in vista delle elezioni europee.

“Altri Paesi sono o sono stati in procedura di infrazione per eccesso di deficit, magari perché hanno scelto di andare oltre le regole – fanno notare fonti del Parlamento europeo – e nessuno ha mai detto che era un complotto dell’Europa”. Giovedì mattina, sempre che da Roma non arrivino altri inciampi imprevisti, si riprende. E a margine del vertice sull’immigrazione, Conte vedrà il premier olandese Mark Rutte, uno dei leader di maggior peso dell’ala rigorista europea e il presidente francese Emmanuel Macron.

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