Caso Orlandi, Vaticano apre tombe al Teutonico poi esame Dna

Caso Orlandi, Vaticano apre tombe al Teutonico poi esame Dna
Il murale dedicato a Emanuela Orlandi e Mirella Gregori (Ansa)
2 luglio 2019

Il Vaticano procederà giovedì 11 luglio alla apertura e alla riesumazione di due tombe nel Cimitero Teutonico, all’interno dello Stato della Città del Vaticano, per procedere all’esame del Dna sui resti conservati nelle bare, nell’ambito del caso di Emanuela Orlandi. A deciderlo l`Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Il magistrato vaticano, prof. Gian Piero Milano e del suo Aggiunto prof. Alessandro Diddi, hanno, infatti, disposto con un decreto firmato il 27 giugno scorso l`apertura delle due tombe nell`ambito di uno dei fascicoli aperti a seguito di una denuncia della famiglia di Emanuela Orlandi che, come noto, ha annunciato oggi il Direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti, nei mesi scorsi ha, tra l`altro, segnalato il possibile occultamento del cadavere della ragazza rapita e scomparsa nel 1983 nel piccolo Cimitero ubicato all`interno del territorio dello Stato Vaticano.

“Le operazioni si svolgeranno il prossimo 11 luglio, alla presenza dei legali delle parti (oltre che dei familiari di Emanuela Orlandi e dei parenti delle persone seppellite nelle tombe interessate), con l`ausilio tecnico del prof. Giovanni Arcudi, del Comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani, e di personale della Gendarmeria. Il provvedimento giudiziario – ha poi spiegato ancora Gisotti – prevede una complessa organizzazione di uomini e mezzi (sono coinvolti operai della Fabbrica di San Pietro e personale del COS, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana, per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni)”.

36 anni di indagini e piste false

“La decisione giunge dopo una fase di indagini nel corso della quale l`Ufficio del Promotore, con l`ausilio del Corpo della Gendarmeria, – ha spiegato il portavoce della Sala Stampa vaticana – ha svolto approfondimenti tesi a ricostruire le principali tappe giudiziarie di questo lungo doloroso e complesso caso. Va ricordato che per ragioni di carattere giuridico l`autorità inquirente vaticana non ha giurisdizione per svolgere indagini sulla scomparsa, avvenuta in Italia, di Emanuela Orlandi; indagini che peraltro sono state condotte dagli inquirenti italiani, sin dalle prime fasi, con scrupolo e rigore professionale. Pertanto, l`iniziativa vaticana riguarda soltanto l`accertamento della eventuale sepoltura del corpo di Emanuela Orlandi nel territorio dello Stato vaticano. In ogni caso, – si conclude- le complesse operazioni peritali fissate per il prossimo 11 luglio sono solo la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo l`apertura delle tombe e la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del Dna”.

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“Siamo molto contenti di questa notizia che apprendo da lei”: cosi’ Laura Sgro’, legale della famiglia Orlandi raggiunta telefonicamente dall’Agi riguardo alla decisione del Vaticano di aprire due tombe presenti nel cimitero teutonico all’interno del territorio della Citta’ del Vaticano. “Sono appena uscita da una udienza e non sapevo nulla”, ha continuato Sgro’ che aggiunge: “Attendo di avere un colloquio immediato con le autorita’ vaticane per apprendere altre informazioni. Un sincero e sentito ringraziamento per il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin per questo atto coraggioso”, ha poi concluso.

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