Caso Sarti, Di Maio la scarica: va espulsa. Pd contro Casalino

27 febbraio 2019

Il giorno dopo l’esplosione del caso Giulia Sarti con le dimissioni della deputata M5s da presidente della commissione Giustizia della Camera, i vertici del Movimento la scaricano. Il capo politico pentastellato Luigi Di Maio dice che bisogna attendere la decisione dei probiviri ma non ha dubbi: la parlamentare romagnola, attivista della prima ora, finita lo scorso anno, a un mese dalle elezioni politiche, nell’inchiesta delle Iene sui mancati rimborsi al movimento, va cacciata ora che la procura di Rimini ha archiviato le accuse contro il suo ex fidanzato Andrea Tibusche Bogdan.

Eppure, nonostante lo ‘scandalo’, il mea culpa e l’autosospensione dell’anno scorso, Sarti era stata ‘promossa’ dai vertici del movimento e addirittura eletta alla guida di una commissione chiave per le battaglie pentastellate sulla giustizia. Oggi invece non solo Di Maio ma anche Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio e uomo chiave della comunicazione M5s, attacca: “Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al Capo politico e ai Probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti”. Casalino si riferisce ad alcune chat scambiate nei giorni dello scandalo rimborsopoli da Sarti con Bogdan, 32enne consulente informatico: la deputata gli spiegava che la richiesta di sporgere denuncia nei suoi confronti le sarebbe arrivata proprio dai responsabili della comunicazione del movimento, Ilaria Loquenzi e Casalino.

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Dopo l’archiviazione dell’accusa nei confronti di Bogdan è scoppiato il caso con le dimissioni di Sarti dalla commissione. Il Pd, in una interrogazione presentata da Carmelo Miceli, vuole “sapere se il presidente del Consiglio non ritenga doveroso effettuare opportune verifiche sul reale comportamento tenuto da Casalino sul caso Sarti, prima ancora che a farlo siano i magistrati. Se, in attesa che il caso venga chiarito completamente, non sia opportuno sospendere Casalino dall`incarico e dal relativo stipendio, per tutelare l`istituzione `Presidenza del Consiglio` da un caso per ora solo politicamente imbarazzante ma che in futuro potrebbe avere sviluppi ben più pesanti”. Per il senatore dem, Dario Parrini, Casalino andrebbe espulso. Il presidente della Camera, Roberto Fico, interpellato dai giornalisti, non vuole entrare nel merito della vicenda e si limita a far sapere che “in tempi rapidi” la commissione avrà un nuovo presidente: la conferenza dei capigruppo infatti ha già fissato per il 5 marzo la convocazione per l’elezione del successore di Sarti.

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