Cassazione respinge ricorso Raffineria Gela

11 giugno 2014

La Corte Suprema di Cassazione ha respinto il ricorso proposto dalla Raffineria di Gela (già Agip Petroli S.p.A.) contro la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta, che ha ritenuto vere le dichiarazioni fatte dal presidente pro-tempore di Italia Nostra Saverio Di Blasi. La Corte di Appello, ribaltando la sentenza emessa dal Tribunale di Gela, ha ritenuto che le dichiarazioni rese da Saverio Di Blasi il 13 novembre 1999 “… lo Snox delle ciminiere dello stabilimento Agip di Gela non funziona, si notano fuoriuscite di fumo incombusto che continuano ad inquinare l’aria, gelesi e niscemesi respirano aria a base di gas, di benzene di idrocarburi e cianuri… il benzene è riconosciuto dalla scienza altamente cancerogeno porta la leucemia la nube espulsa dalla marmitta dello Snox oltre a inquinare l’aria di gela chissà cosa ha provocato al nostro organismo… oggi si muore tutti di tumore; Italia Nostra chiederà alla procura una indagine per verificare se lo Snox funziona e in caso contrario individuare i responsabili del disastro” sono fatti veri, esposti in maniera continente, per cui sussiste l’interesse sociale alla loro divulgazione e alla loro interpretazione, motivo per cui essi costituiscono libero esercizio del diritto di critica quindi atto pienamente lecito tutelato dall’ordinamento e che non danno luogo ad alcun obbligo risarcitorio in capo all’Agip Petroli e ai suoi aventi causa processuali.

La sentenza appellata va dunque riformata e la richiesta risarcitoria dell’Agip Petroli S.p.A. nei confronti del Di Blasi Saverio definitivamente rigettata…”. La sentenza aveva inoltre dichiarato inutilizzabile una video-registrazione che Agip Petroli aveva prodotto in giudizio atteso che, a seguito di una consulenza tecnica disposta, tali documenti televisivi risultano con tagli all’inizio e alla fine della trasmissione, con improvvise intromissioni di segnali audio e con strisciate di grigio nel segnale video tra un fotogramma e l’altro (v.c.t.u.) così da alterare la sequenza di risposte e domande e in definitiva il senso stesso delle dichiarazioni ad ulteriore non necessaria conferma dell’atto di disconoscimento fatto dal Di Blasi. La Corte aveva anche condannato la Raffineria di Gela al pagamento delle spese processuali in favore di Italia Nostra e di Saverio Di Blasi. Avverso la sentenza della Corte di Appello, la Raffineria di Gela ha proposto ricorso per Cassazione e che, come detto è stato rigettato, ritenuta l’infondatezza e/o l’inammissibilità dei motivi proposti. In particolare la Suprema Corte ha ritenuto non censurabile nel merito le decisioni adottate dalla Corte di Appello di Caltanissetta così come sopra compendiate, condannando la Raffineria al pagamento delle spese legali.

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“Non possiamo non esprimere soddisfazione per questa sentenza della Suprema Corte di Cassazione” – afferma il presidente di Italia Nostra Sicilia Leandro Janni-. Evidentissime, rilevanti, e acclarate responsabilità della Raffineria di Gela. Oltre alle responsabilità della Raffineria, risulta evidente, in questo territorio, la mancata, grave e persistente tutela dell’ambiente (aria, suolo, acque, spazi abitativi, paesaggio) da parte di tutte le istituzioni competenti”, conclude Janni.

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