Elezione presidente del parlamento, dopo Puigdemont arriva Torra

Elezione presidente del parlamento, dopo Puigdemont arriva Torra
Il parlamento catalano
11 maggio 2018

Il Parlamento catalano si riunirà domani per il dibattito di investitura di Quim Torra, candidato indipendentista alla presidenza della Generalitat: lo ha annunciato il presidente del Parlamento, Roger Torrent. La scelta del campo indipendentista è ricaduta su Torra, storico di formazione e attuale portavoce di Junts per Catalunya, su indicazione dell’ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont, che ha rinunciato per ora all’ipotesi di una propria candidatura. Dal momento che gli indipendentisti radicali della Cup probabilmente manterranno l’astensione (si erano detti disposti a votare solo Puigdemont) Torra non avrà la maggioranza assoluta dei voti necessaria per un’investitura già il sabato. Per essere proclamato 131esimo presidente della Generalitat dovrà quindi attendere il secondo scrutinio, a maggioranza semplice, che si terrà probabilmente lunedì.

Torra, ex presidente dell’organizzazione civica indipendentista Omnium Cultural, non ha pendenze o carichi legali con la giustizia spagnola per il referendum del primo ottobre scorso, e la sua scelta permetterà dunque di evitare il ritorno alle urne per la scadenza dei termini della formazione di un nuovo esecutivo. La sua scelta obbedisce anche a ben precisi motivi politici: pur dotato di impeccabili credenziali indipendentiste in grado di soddisfare tutte le forze che fanno parte del suo schieramento, non è un politico professionista né nutre ambizioni di permanenza al potere, e se divenisse necessario sarebbe quindi pronto a farsi da parte senza polemiche. Puigdemont ha infatti deciso di abbandonare al momento l’ipotesi di un’investitura a distanza dopo che il governo di Madrid ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la modifica del regolamento approvata dal Parlamento regionale che la consentiva.

Tuttavia non ha scartato la possibilità di un ritorno a medio termine, una volta risolte le questioni legali e procedurali che lo riguardano. In tal caso un suo ritorno a Plaça Sant Jaume diverrebbe un passaggio obbligato, se i rapporti di forza fra le componenti indipendentista rimanessero quelli attuali. Peraltro, non è escluso che Puigdemont decida di dar vita a un “Consiglio della Repubblica” in esilio che di fatto avrebbe un ruolo non secondario nel plasmare le politiche dell’esecutivo. Ad ogni modo, all’interno del governo guidato da Torra non mancheranno i fedelissimi di Puigdemont in grado di controllare la situazione dall’interno: in prima fila Elsa Artadi, artefice dell’inatteso successo elettorale dell’ex presidente; data inizialmente per favorita come possibile candidata, dovrebbe assumere un ruolo più defilato – ma non per questo meno influente – come ministro regionale per le imprese.

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