Sicilia, 137 sfide per rinnovo consigli. Fari accesi su cinque capoluoghi

Sicilia, 137 sfide per rinnovo consigli. Fari accesi su cinque capoluoghi
10 giugno 2018

Test elettorale significativo in Sicilia dove oggi 10 giugno rinnovano sindaci e consigli comunali 137 Comuni, il 35 per cento del totale. Coinvolti un milione e 700 mila siciliani. Cinque i capoluoghi di provincia interessati: Catania, Messina, Trapani, Siracusa e Ragusa. Ma anche grossi centri come Acireale, Taormina, Piazza Armerina, Partinico, Comiso e Modica. Il turno di ballottaggio e’ previsto per il 24 giugno. Rinviate le elezioni di San Biagio Platani per la mancata presentazione di liste di candidati: nel comune dell’Agrigentino e’ in corso da aprile un accesso ispettivo antimafia dopo l’arresto a gennaio del sindaco nell’operazione “Montagna”, e nessuno ha voluto candidarsi per timore di un possibile scioglimento che travolgerebbe la nuova amministrazione.

Revocate le elezioni per i comuni di Bompensiere, Camastra e Trecastagni, quest’ultimo recentemente sciolto per infiltrazioni mafiose. Nei comuni sotto i 15 mila abitanti si applica il maggioritario con turno secco: vince chi prende piu’ voti; non e’ previsto, quindi, il ballottaggio. Nei diciannove comuni con popolazione superiore a quella soglia, si applica il sistema proporzionale con premio di maggioranza. Schieramenti spesso divisi. E partita a se’ fa il Movimento cinque stelle che alle Politiche del 4 marzo nell’Isola ha confezionato un clamoroso ‘cappotto’. Il ‘Patto dell’arancino’, che era stato siglato in occasione delle Regionali di novembre a Catania, regge nel capoluogo etneo e a Messina: qui Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e #Diventera’Bellissima di Nello Musumeci vanno insieme. Per il centrodestra non va cosi’ bene, invece, a Trapani, Siracusa e Ragusa, dove la coalizione si presenta spaccata, con i salviniani a giocare una sfida solitaria. Ma anche nel centrosinistra sono forti le spinte contrarie all’unita’. Queste sono palesi a Siracusa e Ragusa, dove la coalizione e’ disintegrata, contrariamente a quanto accade a Catania, Messina e Trapani. Due i sindaci che ci riprovano: l’eterno primo cittadino, Enzo Bianco, in corsa per la quinta volta all’ombra dell’Etna; e il sindaco pacifista pro-Tibet Renato Accorinti. I giochi sono tutti aperti. Queste le sfide nei capoluoghi.

Catania, la cinquina di Bianco sfidato da M5s e Centrodestra

Cinque candidati sindaci tra vecchie conoscenze e nuovi volti e diciassette liste per eleggere il nuovo consiglio comunale di Catania in vista delle elezioni amministrative del 10 giugno. Corre per la quinta volta a palazzo degli Elefanti Enzo Bianco, sindaco uscente che ha scelto di non utilizzare il simbolo del Pd nella corsa alla rielezione. Per lui solo liste ad estrazione civica. La prima e’ quella che porta i suo nome “Con Bianco per Catania”, e poi “Catania 2.0”, “Cambiamento reale”, “I progressisti”, e “Patto per Catania primavera”. Nutrito il gruppo di liste a sostegno del candidato del centrodestra, l’europarlamentare e coordinatore provinciale di Forza Italia Salvo Pogliese, il politico che a Catania partecipo’ attivamente all’accordo per la corsa del centrodestra unito alle Regionali siciliane che passo’ con il nome di ‘patto dell’arancino’. Fu proprio Pogliese ad organizzare quella cena alla Trattoria del Cavaliere nel centro storico della citta’ etnea, che permise la ricongiunzione del centrodestra con Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

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Il patto dell’arancino fu sancito con una mega torta con quattro foto, compresa quella di Pogliese, gia’ allora insignito dello scettro di candidato alla corsa a sindaco di Catania. Nove le liste a supporto: le civiche “Grande Catania”, “In campo con Pogliese”, “Catania in azione”, “#diventera’ bellissima”, “Salvo Pogliese una scelta per Catania” e poi “Forza Italia-Berlusconi”, “Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni”, “Lega Salvini-Noi con Salvini” e l’Udc. Un candidato Giovanni Grasso (e una sola lista) per il Movimento cinque stelle, maestro d’orchestra e insegnante di teoria e tecnica dell’interpretazione scenica all’istituto musicale “Vincenzo Bellini. Outsider sara’ il candidato Emiliano Abramo presidente regionale della Comunita’ di Sant’Egidio e in passato ampiamente corteggiato dall’attuale sindaco Bianco che lo aveva proposto per fare l’assessore della sua giunta, ottenendo pero’ un secco no. ‘E’ Catania’ La lista che appoggia Abramo. Ultimo candidato sindaco e’ Riccardo Pellegrino con la lista “Un cuore per Catania”: una candidatura questa che ha suscito tante polemiche per l’amicizia di Pellegrino, mai negata, con il figlio di un boss e per essere fratello di Gaetano Riccardo, il 21 maggio condannato a 9 anni di carcere nel processo che ha inflitto dure pene al clan Mazzei.

Messina, ci riprova il sindaco pacifista. Centrodestra spaccato

Sette aspiranti sindaci anche a Messina. Un ventaglio molto ampio, con un centrodestra che si presenta frastagliato e un centrosinistra che invece sembra aver trovato unita’. Ci sono poi quelli che corrono da soli come il Movimento 5 stelle. In corsa anche il sindaco uscente, il pacifista Renato Accorinti, noto anche per le sue magliette “Free Tibet”. Una sola donna candidata. In tutto sono 29 le liste a sostegno dei 7 candidati. Tenta il bis il sindaco Renato Accorinti che ha deciso di correre di nuovo per proseguire il percorso iniziato cinque anni fa quando, contro ogni pronostico, aveva vinto al ballottaggio. Ad appoggiarlo ci sono tre liste: Cambiano Messina dal Basso, Renato Accorinti sindaco e Percorso Comune. Il centrosinistra si presenta compatto a sostegno di Antonio Saitta, ex pro rettore alla legalita’, che e’ riuscito a mettere tutti d’accordo senza ricorrere alle primarie. A sostenerlo sei liste: Antonio Saitta sindaco, Pd, Sicilia Futura, Art.1, Impegno civico, Libera Me. Per il centrodestra il candidato e’ Dino Bramanti, direttore scientifico dell’Irccs neurolesi Bonino-Pulejo, dal quale si e’ sospeso, che ha risposto all’appello del presidente della regione Nello Musumeci per rappresentare la coalizione.

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Dieci le liste che lo appoggiano: Bramanti sindaco, Insieme x Messina, Ora Messina, Peloro 2023, Forza Italia, Diventera’ Bellissima, Fratelli d’Italia, Popolo della famiglia, Noi con Salvini, Idea e Popolari- Autonomisti. Aspira a diventare sindaco di Messina anche Cateno De Luca, deputato regionale di Sicilia Vera, ex sindaco di Fiumedinisi e Santa Teresa Riva che si presenta con sei liste: Messina Centro, De Luca sindaco di Messina, Giovani x De Luca sindaco, La svolta per Messina, Messina Sud e Messina Nord. Ha deciso di correre in solitaria l’unica donna candidata a sindaco, Emilia Barrile, presidente del consiglio comunale uscente, era in Forza Italia. Partecipa alla competizione elettorale con la sua lista “Leali- Progetto per Messina” Corre con un suo simbolo anche Pippo Trischitta, avvocato, che si e’ dimesso da consigliere comunale, era capo gruppo di Forza Italia al consiglio comunale, per candidarsi a sindaco. Due le liste che lo sostengono: Messina Splendida e Noi per Messina Oltre a Messina si votera’ anche in 35 comuni della provincia. Gaetano Sciacca e’ il candidato a sindaco del Movimento 5 stelle. Ex ingegnere capo del Genio Civile, e’ stato impegnato nella ricostruzione delle zone di Giampilieri devastate dall’alluvione del primo ottobre 2009.

Trapani, dopo ‘pasticciaccio’ 5 aspiranti sindaci

A un anno di distanza dalle elezioni flop con arrestati e indagati, a Trapani si torna a votare. Cinque i candidati sostenuti per lo piu’ da liste civiche, con i simboli dei partiti tenuti a distanza. Dal luglio dello scorso anno il Comune e’ amministrato dal commissario straordinario Francesco Messineo, ex procuratore di Palermo, dopo gli esiti dell’inchiesta “Mare Monstrum” che porto’ in carcere il candidato Girolamo Fazio accusato di corruzione. Una campagna allora scossa anche dalla richiesta di applicazione della sorveglianza speciale nei confronti dell’allora senatore di Forza Italia Antonio D’Ali’. Nessuno dei due si ritiro’ e al ballottaggio andarono Fazio e Piero Savona del Pd. All’indomani delle votazioni il primo lascio’ la competizione elettorale.

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Savona, rimasto candidato unico, fu sconfitto dal quorum, poiche’ alle urne si reco’ solo il 26,7%, poco piu’ della meta’ degli elettori necessari. Savona avrebbe voluto riprovarci quest’anno, ma il partito a poche settimane dalla chiusura delle liste ha scelto di sostenere Giacomo Tranchida, gia’ sindaco a Valderice e Erice. A suo sostegno ci sono sette liste che hanno dato forma a uno schieramento dal sapore un po’ trasversale. Centrodestra diviso: Forza Italia e altre liste civiche appoggiano Vito Galluffo, storico avvocato penalista. La Lega punta invece su Bartolo Giglio, imprenditore agricolo originario di Salemi. I Movimento 5 stelle schiera Giuseppe Mazzonello, architetto. Infine, Peppe Bologna, a capo di una lista civica, ex editore della storica emittente locale Telescirocco.

Siracusa, insidiosa corsa a 7. Schieramenti divisi

Sono sette i candidati a sindaco nella tornata elettorale di Siracusa. Tra questi non ci sara’ l’attuale primo cittadino, il renziano Giancarlo Garozzo, eletto nella coalizione del centrosinistra al ballottaggio nel 2013, che ha deciso nelle settimane scorse di rinunciare alla corsa per il secondo mandato. Ha ceduto il testimone al suo vice, Francesco Italia, 46 anni, imprenditore, sostenuto dalle liste civiche Francesco Italia sindaco, #fuorisistema per Siracusa, e Siracusa 2023. Non avra’ il simbolo del Pd, che, invece, se lo e’ assicurato l’altro candidato del centrosinistra, Fabio Moschella, 64 anni, imprenditore, ex assessore della giunta Garozzo, al culmine di un braccio di ferro politico tra le fazioni dem. Moschella avra’ al suo fianco le liste Prossima, Presenza Cittadina e Siracusa Futura, composta dal Pd e dalla lista del sindaco. Il terzo candidato a sindaco del centrosinistra e’ Giovanni Randazzo, 65 anni, avvocato, appoggiato dal movimento Lealta’ e Condivisione X Siracusa, che vede dentro una larga fetta dell’ambientalismo di sinistra.

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L’alfiere del centrodestra e’ l’avvocato Ezechia Paolo Reale, 58 anni, che, nel 2013, perse il confronto al ballottaggio con Giancarlo Garozzo. Reale, che e’ stato assessore all’Agricoltura della giunta di Rosario Crocetta, e’ sostenuto da un vasto fronte di liste: Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia, Popolari ed Autonomisti, Progetto Siracusa, Siracusa Protagonista con Vinciullo, Cantiere Siracusa, e Amo Siracusa. In corsa per il centrodestra anche Fabio Granata, ex vice presidente della commissione antimafia ed ex parlamentare nazionale, appoggiato dalle liste Oltre e #Diventera’Bellissima di Nello Musumeci. Nella sua squadra di assessori c’e’ il campione del mondo di salto con l’asta e medaglia di bronzo olimpica, Giuseppe Gibilisco. La Lega di Salvini si presentera’ con Francesco Midolo, 58 anni, agente di calciatori ed ex assessore di Forza Italia nella giunta dell’ex assessore regionale Titti Bufardeci. Il Movimento 5 stelle, che come la Lega si presentera’ con una sola lista, punta tutto su una donna: Silvia Russoniello, 43 anni, imprenditrice.

Ragusa, dopo primato, M5s tenta difficile riconferma

Si torna a votare anche a Ragusa, ‘antica’ roccaforte pentastellata. Il sindaco uscente Federico Piccitto, cinque anni fa completamente sconosciuto alla scena politica, era arrivato al turno di ballottaggio conquistando il capoluogo ibleo con il 69 per cento dei consensi. Il capoluogo era stato il primo Comune siciliano a eleggere un sindaco 5 stelle. Ma non e’ stato un percorso privo di scosse. L’ultima frattura si e’ consumata per la scelta del successore: Piccitto aveva deciso di passare il testimone al suo vice sindaco, Massimo Iannucci, scelta mal vista da parte del movimento tanto da fare esplodere un “caso meetup”. A concorrere per la poltrona di sindaco sara’ Antonio Tringali, presidente del consiglio comunale con la benedizione dei vertici nazionali del movimento. Oltre a Tringali saranno altre sei le persone che ambiscono alla poltrona di primo cittadino – tre di area centrodestra, due di centrosinistra e l’ultimo attivista da anni in esperienze civiche.

Per il centrodestra, Forza Italia converge su Maurizio Tumino, ingegnere: nelle 4 liste ci sono anche nomi legati alla Lega ed ex Udc. L’appello all’unita’ lanciato da Gianfranco Micciche’ leader dei forzisti siciliani non e’ stato raccolto da Sonia Migliore unica candidata donna, sostenuta da cinque liste. Nessun passo indietro nemmeno da parte di Peppe Cassi’, avvocato e capitano storico della squadra di basket locale, per molti anni presidente dell’associazione dei giocatori italiani di basket. A sostenere la sua candidatura quattro liste; tra queste il simbolo di Giorgia Meloni-Fratelli d’Italia. In area centrosinistra, l’ex sindaco Giorgio Massari, insegnante, fuoriuscito dal Pd senza simboli di partito e supportato da tre liste civiche. Il Pd con altre quattro liste vira invece su Peppe Calabrese. Carmelo Ialacqua insegnante, in pista con la lista Citta’ futura.

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