Cateno De Luca: “Io vittima di un complotto massonico”

Cateno De Luca: “Io vittima di un complotto massonico”
Cateno De Luca
21 novembre 2017

Parla da uomo libero. Ventiquattr’ore fa il giudice gli ha revocato gli arresti domiciliari. E ora, Cateno De Luca, è pronto per l’insediamento al parlamento siciliano, avendo vinto le elezioni dello scorso 5 novembre. Ma non molla un uomo che ha subìto quindici processi con quindici assoluzioni. E così De Luca è pronto per un’altra raffica di denunce “che prevedono diverse ipotesi di reati: falsificazione in atti giudiziari, inferiore patrocinio, poi abuso, eccesso di potere…Ovviamente la gran parte sono nei confronti di pubblici ufficiali”, precisa.

De Luca, permetta la battuta: il suo rapporto con la giustizia non è certo idilliaco. 

“Pago il prezzo di non piegarmi alle classi ideologiche messinesi e siciliane. È molto semplice: una persona che emerge, o si associa e si fa proteggere da certi ambienti, oppure diventa una scheggia impazzita e quindi bisogna spezzargli le gambe”.

Quindi lei sarebbe la scheggia impazzita. E i certi ambienti? 

“In più occasioni mi è stato chiesto di far parte della massoneria, ho sempre detto no. Voglio chiarire che non ho nulla contro la massoneria ma ovviamente ce l’ho contro i massoni deviati, come ce l’ho contro tutte le persone deviate che sono in ogni ambito, dai preti ai ladri, dai politici ai magistrati, quindi è un modo mio di vedere”.

Che intende per “deviati”? 

“Io ho già fatto due denunce nei confronti di alcuni magistrati e ora stiamo preparando la terza, la consegneremo nel giro di due giorni. Non si può usare la giustizia come una lupara, perché la lupara uccide ma uccidono anche le sentenze, soprattutto quando si dimostrano ingiuste”.

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Si rende conto delle parole che usa? 

“Guardi, io sono stato arrestato per la seconda volta e non escludo che potrebbe capitare ancora. So bene oggi la reazione violenta che ci sarà ancora nei miei confronti. Posso dire che non mi riconosco in questa giustizia e nei suoi uomini? Sono libero di dire che sono esterrefatto? Sicuramente in gran parte del tribunale ci sono ancora magistrati che svolgono il loro lavoro con rispetto nei confronti dello Stato e degli imputati, però lasciatemi criticare chi a parer mio ha preso un abbaglio. Ci sono magistrati, inoltre, i cui figli sono stati sistemati nella formazione professionale in Sicilia”.

Scusi ma questo che c’entra? E poi, ha le prove di quel che dice? Le sue sono accuse pesanti. 

“Racconto fatti di cui sono a conoscenza, e nella formazione professionale come tutti sanno c’entra la politica. Ci devono spiegare che c’entrano i figli di questi magistrati nella formazione professionale. E allora è logico che sono politicizzati. Tant’è vero che io gli scontri li ho avuti solo con alcuni di loro, e da quelli ho subito 15 procedimenti penali”.

Quindi lei sarebbe un perseguitato perché si è scontrato coi magistrati sui corsi professionali? E’ questo che sta dicendo? Se non ha le prove, avrà ulteriori problemi, lo sa?

“Io la mia battaglia la porto avanti. Pensi che del processo che ho subìto la settimana scorsa e per il quale ho avuto l’assoluzione pure sul capo di imputazione in cui c’è la prescrizione, io rinuncio alla prescrizione stessa perché voglio chiarezza assoluta sulla mia moralità”.

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A maggio ci saranno le elezioni a Messina e lei ha annunciato la sua candidatura a sindaco e per la quale sarebbe stato minacciato… 

“Il candidato sindaco di Messina era già stato individuato da certi ambienti della massoneria”.

Ha le prove? 

“Senta. Quando ho manifestato l’intenzione di candidarmi, sono stato chiamato in un certo salotto messinese perché volevano capire se scherzassi o no. Poi sono stato chiamato da chi governa dal punto di vista imprenditoriale a Messina… Ho detto a tutti una semplice cosa: se vado avanti, e andrò avanti, vado avanti a modo mio. Cioè non voglio padronati di ambientalisti, di sistemi occulti o di qualsiasi altra natura. La battaglia per Messina non è solo politica, glielo assicuro”.

Lei adesso è deputato regionale e a breve si insedierà all’Assemblea regionale siciliana. 

“Sono arrivato in Parlamento con la lista “Udc Sicilia vera”. Il mio è un partito autonomista fondato nel 2007, movimento regionalista di Sicilia Vera, con cui abbiamo fatto un accordo tecnico con l’Udc a sostegno di Nello Musumeci. E Musumeci, me lo lasci dire, se non la finisce di inseguire il giustizialismo a rate, andiamo davvero a finire male. Gliel’ho pure detto: ‘Pensi a governare e non a imitare la Bindi’. Un’altra cosa cui tengo, l’onorevole Rosy Bindi si è permessa di dire di aver ricevuto segnalazioni dalla Procura e dalla Prefettura sul mio nome. Su questa cosa andrò avanti, voglio capire…”.

Come vede oggi la politica siciliana rispetto a dieci anni fa? 

“Io di diverso non vedo nulla. Siamo nella fase del Gattopardo. C’è tutta una serie di personaggi che hanno governato, aspetto anche di capire come vuole formare il governo Musumeci, perché da lì si capirà se comincia una fase di discontinuità oppure no”.

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