Cattaneo “grazia” Tim, per l’ad era possibile buona uscita fino a 50 milioni invece di 25

Cattaneo “grazia” Tim, per l’ad era possibile buona uscita fino a 50 milioni invece di 25
25 luglio 2017

In base ai termini dello Special Award e al suo contratto l’amministratore delegato uscente di Tim, Flavio Cattaneo, avrebbe potuto ottenere fino a 50 milioni di euro come buonuscita rispetto ai 25 milioni approvati dal Cda con “un accordo transitivo”. È quanto spiegano fonti finanziarie sottolineando che questo conferma la consensualità dell’accordo. In particolare, secondo quanto già indicato nella relazione sulla remunerazione relativa al 2016 approvata dall’assemblea del 4 maggio, Cattaneo ha maturato oltre 10 milioni di euro (di cui 8,422 milioni in azioni) relativamente allo Special Award per il 2016. In considerazione dei risultati del 2017 a oggi raggiunti, che gli analisti prevedono in forte crescita e che saranno annunciati dopo il cda di giovedì prossimo – l’Ebitda cumulativo aggiuntivo rispetto al piano è ampiamente al di sopra del miliardo di euro – e quindi al completamento di fatto del turnaround richiesto a Cattaneo, è presumibile che l’importo del 2017 non si sia discostato da quello del 2016. Secondo quanto si apprende, Tim è stata assistita dallo studio Marchetti, mentre Cattaneo dagli avvocati Fabrizio Daverio e Giuseppe Lombardi. Dunque, amministratore delegato uscente di Tim, Cattaneo, riceverà una buonuscita di 25 milioni di euro per la cessazione del rapporto di lavoro con effetto dal 28 luglio.

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L’accordo, spiega Tim, “prevede l’erogazione a Cattaneo, alla cessazione del rapporto, dell’ammontare lordo di 22,9 milioni a titolo di transazione riferiti ai compensi dovuti sulla base del suo contratto con la società, considerati in particolare il cosiddetto special award e l’Mbo, in relazione all’attività già resa come amministratore e al valore che risulta creato sulla base dei dati oggi disponibili”. L’accordo prevede anche “l’erogazione a Cattaneo dell’importo lordo di 2,1 milioni a titolo di corrispettivo di un patto di non concorrenza, di non sollecitazione e non storno della durata di un anno nei confronti dei principali concorrenti di Tim in Italia e in Brasile, soggetto a claw-back in caso di violazione di tali obblighi (nonché il trasferimento di alcuni strumenti aziendali)”. Cattaneo detiene 1.500.000 azioni della società. Il cda di Tim “ha dato avvio al piano di successione dell’amministratore delegato che, con il presidio del comitato Nomine e remunerazione, sarà oggetto di ulteriori determinazioni nella riunione già convocata per il 27 luglio”. “Non credo che questa cosa richieda un ulteriore commento”. Così Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, commenta la buona uscita milionaria riconosciuta da Tim a Flavio Cattaneo che per il manager – riferiscono dei retroscena sui quotidiani – non sarebbe uno scandalo. Rincara la dose il deputato del gruppo Misto Maurizio Bianconi.

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“Che in un paese che ha 11 milioni di poveri, di cui 5 milioni ‘con problemi alimentari’, eufemismo per dire che soffrono la fame, ci sia uno che prende 25 milioni di euro, a mo’ di liquidazione, dopo 16 mesi di lavoro, gente a casa e TIM con servizi largamente insufficienti, come da utente constato quotidianamente, e’ cosa vergognosa – dice Bianconi -. Che costui – insiste – abbia occupato quel posto per la felicita’ di Berlusconi (pronto per lui un posto in Mediaset, a missione compiuta) e il nulla osta di Renzi, pezzettino di un accordo per spartirsi il dominio d’ Italia e’ ancora più vergognoso. E non e’ un caso che FI e Pd non facciano strepiti”. Intanto, in merito a un passaggio di Cattaneo in Mediaset, fonti vicini allo stesso Gruppo parlano di “ipotesi fantasiose, senza alcun fondamento”. Secondo quanto si apprende, la volontà del manager sarebbe, almeno per il momento, quella di ritornare a fare l’imprenditore in proprio. Prima di ricoprire incarichi di vertici in Fiera Milano, Rai, Terna e Ntv, Cattaneo è stato per dieci anni (dal 1989 al 1999) presidente esecutivo di Cattaneo Costruzioni e della Sogestim, società operanti nel settore edile/immobiliare. Al coro della polemica sulla buona uscita di Cattaneo si aggiunge anche la Lega Nord. “Disgusto: l’unico commento che ci viene spontaneo. Ora saranno contenti i signorotti del Pd che lo hanno voluto a Telecom”, aggiungono i senatori leghisti. “Meno i dipendenti rimasti, i dirigenti cacciati, la macellazione sociale portata avanti dall’ex presidente dell’Aler Lombardia negli anni ’90; poi dg della Rai; poi in Terna e infine a Telecom. Prossimo incarico per non farlo morire di fame, quale sarà? E intanto aumentano i poveri e i disoccupati ai quali non puoi dare la notizia che il signor Cattaneo dopo un anno in Telecom va via con 30 milioni di euro di buonuscita”, concludono.

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