Centrodestra, boom in Comuni con Lega. Fi puntella: “Nessuno è autosufficiente”

Centrodestra, boom in Comuni con Lega. Fi puntella: “Nessuno è autosufficiente”
Matteo Salvini
25 giugno 2018

La Lega festeggia l’esito dei ballottaggi delle amministrative con sette capoluoghi su 14 al centrodestra (Sondrio, Massa, Pisa, Siena, Viterbo, Ragusa e Terni), che vanno a sommarsi ai quattro su sei conquistati al primo turno (Treviso, Catania, Vicenza e Barletta). “Un risultato fantastico: di piu’ non si poteva chiedere a cittadini e candidati”, commenta Matteo Salvini, al suo ritorno dalla missione in Libia. Nella notte aveva ‘salutato’ con un tweet le “storiche vittorie in Comuni amministrati dalla sinistra da decenni”. “Piu’ la sinistra insulta, piu’ i cittadini ci premiano”, aveva rivendicato, “Prima gli italiani, io non mi fermo”.

“Ieri mi sono addormentato con gioia: i sacrifici di tanti anni hanno portato a risultati incredibili in citta’ governate da 70 anni dalla sinistra”, sostiene poi Salvini, che, in conferenza stampa al Viminale, cita anche l’ex roccaforte ‘rossa’ del Milanese, Cinisello Balsamo, caduta come Sesto San Giovanni a marzo. “Niente trionfalismi ma piedi ben puntati per terra, anche perche’ questi risultati arrivano dopo una decina di linciaggio mediatico”, prosegue. “Il voto di ieri dimostra che piu’ a sinistra sparlano piu’ i cittadini danno voti alla Lega” e come “queste prime settimane di governo siano state percepite in maniera positiva dalla gente normale”. A meno cinque giorni dal tradizionale e identitario raduno di Pontida, i ballottaggi sono accolti con entusiasmo nel partito degli ex lumbard. Per i leghisti, un risultato “oltre le aspettative”. Ora occorre radicare questo successo con un lavoro capillare sul territorio, e’ il ragionamento che si fa nei corridoi di via Bellerio. Diversi dirigenti leggono le vittorie elettorali come conseguenza dell”effetto Salvini’, frutto della visibilita’ e del ‘protagonismo’ politico del ministro-segretario in queste ultime settimane. E adesso il lavoro da fare – avvertono – e’ quello di far fruttare l’energia del ‘capitano’ attraverso una crescita concreta soprattutto nei territori in cui non il partito non era tradizionalmente presente.

Se la Lega festeggia, nel centrodestra c’e’ ‘pero’ chi mette i puntini sulle ‘i’. “Il risultato delle elezioni amministrative, sia al primo turno che al ballottaggio di ieri, che chiude una lunga stagione elettorale cominciata il 4 marzo, conferma il successo del centro-destra gia’ emerso nelle altre consultazioni del 2018: quello che vince e’ un centro-destra plurale, nel quale nessuna forza politica e’ autosufficiente”, avverte Silvio Berlusconi, in una nota. “Ad un buon risultato della Lega si accompagna infatti un’ancora piu’ forte affermazione di liste e candidati civici, senza un chiaro riferimento di partito, espressione piuttosto di quella societa’ civile che fatica a riconoscersi nell’offerta politica tradizionale”, prosegue il presidente di Forza Italia, che, nel comunicato, parla di evidente “crisi del Pd” testimoniata dalla “caduta di citta’ simbolo come quelle della Toscana”. Ma i rapporti di forza tra Lega e gli alleati di FI e Fratelli d’Italia sono rovesciati: e nella Lega ormai si guarda al centrodestra da una posizione dominante. Sono gli elettori stessi con il loro voto che stanno creando il “partito unico di centrodestra” a guida Salvini, e’ il ragionamento che fanno diversi parlamentari leghisti. In molti poi sottolineano la capacita’ del loro leader di attrarre consensi in maniera trasversale.

“A Pisa non avremmo mai vinto senza intercettare voti di chi votava a sinistra”, sostiene il deputato ed ex candidato alle Regionali toscane Claudio Borghi. “Dai ballottaggi viene fuori un segnale importante che e’ quello della trasversalita’ del voto”, gli fa eco il governatore veneto Luca Zaia. “I cittadini si sono definitivamente spogliati delle casacche politiche e premiano chi fa le cose. Questo ci piace anche perche’ io ho sempre sostenuto che lo schema di destra e sinistra non esiste piu’, esiste chi fa le cose e chi non le fa”. Altro fenomeno e’ quello, al di la’ della tenuta dell’alleanze di centrodestra, dell’asse ‘sotto traccia’ sperimentato coi Cinque stelle in vista dei ballottaggi. “A Siena, per esempio”, spiega Borghi, “e’ indubbio che il sostegno del partito con cui siamo al governo ci ha dato una mano al secondo turno”. E anche da Pontida, che sara’ comunque una “festa di popolo”, i leghisti si attendono sa Salvini un bilancio positivo sull’alleanza coi pentastellati e sulle prime settimane di governo. Il segretario – si prevede – sottolineera’ i risultati che la Lega puo’ portare dall’esperienza di governo coi 5 stelle, dettera’ la linea politica con lo sguardo orientato a un esecutivo che puo’ durare a lungo. Per quanto riguarda lo ‘stato di salute’ del centrodestra, al momento si segnala una condizione di ‘stabilita”.

Per il leader della Lega l’alleanza con FI e FdI rimane – anche per il numero di Regioni e i Comuni che la coalizione governa – e non vi e’ alcuna ragione al momento di ‘spaccare’, semmai le mosse di Salvini sembrano andare piu’ verso una cannibalizzazione degli alleati-avversari. Il tema della ‘minaccia’ leghista esiste. Da notare , infatti, come nel pomeriggio si sono rincorse le dichiarazioni di esponenti di Forza Italia – da Mariastella Gelmini a Licia Ronzulli – a ricordare che Fi “e’ viva e determinante” e che il “centrodestra vince solo quando unito”. Nella suo lunga nota, e’ stato lo stesso Berlusconi a riconoscere la necessita’ di una ristrutturazione del partito che ha fondato. “Registro con soddisfazione l’aumento del numero dei sindaci azzurri nei comuni superiori ai 15 mila abitanti: si tratta di una risorsa importante per rilanciare la nostra presenza sul territorio. Naturalmente – scrive il leader di FI – dovremo compiere nei prossimi giorni un’analisi precisa dei risultati regione per regione, per intervenire, nell’ambito della riorganizzazione complessiva di Forza Italia, laddove i risultati non sono stati all’altezza delle attese”.

Da segnalare, infine, la difesa di Giovanni Toti (il cui candidato ha perso a Imperia contro Claudio Scajola). “Chi mi accusa di voler consegnare armi e bagagli alla Lega dice una falsita’ e lo dice per difendere se stesso – commenta il governatore ligure – . Io voglio che il polo moderato della nostra coalizione acquisti il vigore, il nerbo e la proposta di cui c’e’ bisogno per confrontarsi alla pari con gli amici della Lega. Se non fossimo stati con la Lega non avremmo vinto quasi da nessuna parte, ma io non voglio stare con la Lega da succube. La trazione leghista e’ nella timidezza della dirigenza moderata del centrodestra nel far sentire le proprie ragioni”.

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