Centrodestra spaccato, Sicilia come Roma. Pd alla finestra

Centrodestra spaccato, Sicilia come Roma. Pd alla finestra
Il neo deputato all'Ars, Gianfranco Miccichè
5 agosto 2017

Micciche’ ha avuto il mandato da Berlusconi di trattare sulla Sicilia, ma in Forza Italia si teme che si arrivi ad un nuovo ‘caso Roma’. Ovvero allo scontro che ci fu alle amministrative nella Capitale con Meloni (e Salvini) da una parte e Berlusconi, con Bertolaso e poi Marchini dall’altra. Allora il centrodestra usci’ dai giochi e la Raggi la spunto’ su Giachetti. Ora il rischio e’ che si arrivi una nuova frattura tra gli azzurri e la destra. Micciche’ ha chiuso i ponti con Musumeci, considera sbagliata la strategia di Fratelli d’Italia di aprire solo alla possibilita’, sulla scia di quanto accaduto in Liguria e in Lombardia, di una lista civica centrista a supporto. Al momento una soluzione non c’e’, il plenipotenziario azzurro ha prospettato una convergenza su un nome nuovo (tirando in ballo anche Schifani) ma in Forza Italia non si esclude nulla. Si spinge affinche’ Fdi tolga i veti e ammorbidisca le posizioni, ma non si abbandona neanche la ‘carta’ Musumeci. Ed e’ lo stesso Berlusconi che con Musumeci ha un buon rapporto, riferiscono fonti parlamentari azzurre, a considerare la sua candidatura ancora in campo. Una partita dunque che si sta ingarbugliando sempre di piu’ perche’ il ministro degli Esteri apprezza il tentativo di Micciche’ di riaprirla, alzando la voce e prospettando anche un Ppe italiano, ma allo stesso tempo chiede rispetto. Non e’ possibile – questa la linea di Ap – chiudere un accordo su base regionale e poi subire attacchi di ogni genere, cosi’ non ci sono le condizioni. Alfano e Micciche’ si sono sentiti al telefono e si provera’ ancora la strada di un centrodestra unito. Altrimenti Ap scegliera’ altri percorsi.

Leggi anche:
Bari, armistizio Laforgia-Leccese: uniti al ballottaggio

E il dialogo con il Pd e’ aperto: Delrio e Alfano si vedranno a margine del Consiglio dei ministri, i vertici dem continuano ad essere ottimisti. Non solo per i ‘niet’ di Musumeci ma anche perche’ l’offerta – apparentamento al Senato in tutte le regioni e ragionamento comune sul candidato – e’ stata presa in esame dal leader di Ap. Il Pd vorrebbe che la risposta arrivasse entro il week end e fonti parlamentari mettono in conto che, qualora ci fosse una fumata bianca, l’accordo verrebbe siglato, magari con una telefonata, direttamente da Renzi. Alfano inoltre deve valutare il da farsi anche riguardo al progetto di aggregazione a cui sta lavorando: Casini vuole seguire il fedelissimo D’Alia ma Fitto ha chiesto che ci sia un’intesa in Sicilia all’interno del centrodestra. Tuttavia le divisioni piu’ forti ci sono proprio in Alternativa Popolare, perche’ un eventuale asse tra Pd e i centristi potrebbe mettere in difficolta’ Lupi in Lombardia e molti dirigenti in Sicilia che guardano al piano di un contenitore moderato e considerano fallimentare l’esperienza di Crocetta. A spingere affinche’ Renzi e Alfano riallaccino i rapporti sono Martina e Delrio da una parte e Misuraca, Lorenzin, Gentile e l’area socialista dall’altra. Alfano aspetta un incontro tra Micciche’ e Berlusconi che continua a dire no ad un’ipotesi di alleanza nazionale e ritiene superabili le dinamiche interne al suo partito, convinto che al dunque ci sara’ una presa di responsabilita’ da parte di tutti i suoi dirigenti.

Leggi anche:
Pressione Usa sull'Iran, nuove sanzioni e attesa di risposta di Tel Aviv

 

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti