Cgil, sindacato avvia stagione vertenze strategiche a Palermo

15 dicembre 2014

Ristrutturazioni della scuole, un centinaio, ancora inagibili tra Palermo e provincia, sicurezza nei posti di lavoro, qualità ed efficienza dei servizi e tutele occupazionali nelle aziende partecipate del comune, manutenzione delle strade provinciali, rilancio delle tre aree industriali di Brancaccio, Carini e Termini Imerese. E il lancio della legge di iniziativa popolare per la tutela dei lavoratori negli appalti: da oggi in tutte le Camere del Lavoro della Sicilia entra nel vivo la raccolta di firme per la legge che prevede la garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati nelle filiere di appalti pubblici e privati, il contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra imprese e la tutela dell’occupazione nei cambi di appalto. Questi i primi temi alla base della nuova stagione di vertenze strategiche della Cgil di Palermo. Dopo gli scioperi, il direttivo del sindacato, riunito alla presenza del segretario generale Enzo Campo e della componente della segreteria regionale Monica Genovese, ha varato il piano di lavoro al centro delle prossime iniziative. “Il tema della sicurezza nelle scuole sarà centrale nella nostra nuova fase di vertenze strategiche anche perché può dare un’immediata boccata d’ossigeno al settore edilizio, che in sei anni ha registrato a Palermo la perdita di 8 mila posti di lavoro – dice Campo – Il 50 per cento delle scuole del nostro patrimonio immobiliare immenso è inagibile, ha bisogno di manutenzione ordinaria e straordinaria. Sindacato della scuola, sindacato degli edili e mondo dell’associazionismo declineranno insieme un piano lavoro a partire da un progetto strategico nel campo delle ristrutturazioni degli edifici scolastici”.

La sicurezza nei posti di lavoro, dopo l’estate di incidenti mortali, è il secondo fronte che vedrà la Cgil da protagonista con un piano di interventi. Nel campo delle società comunali, l’accordo per la Reset, che assorbirà l’ex Gesip, è considerato un punto di partenza per costruire un piano industriale che metta al sicuro le società partecipate e le risorse che ci lavorano, con tutele occupazionali assicurate nella misura in cui si garantiscono servizi efficienti alla città. “Bisogna cambiare passo e vedere azienda per aziende come funzionano i servizi e come sono organizzati – dice Campo – La discussione per le partecipate non può procedere per spot ma attraverso una conferenza dei servizi che delinei le strategie produttive”. Un altro grido d’allarme riguarda la condizione delle strade della Provincia, molte delle quali ormai impercorribili anche per l’assenza da un paio d’anni da parte del disciolto ente della programmazione di interventi di manutenzione. L’altro punto all’ordine del giorno è il rilancio del settore produttivo, che sta alla base del monitoraggio che la Cgil effettuerà sullo stato di salute degli impianti industriali nelle tre aree di Brancaccio, Carini e Termini Imerese.

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