Chiesa russa interrompe rapporti con Patriarcato Costantinopoli. Rischio guerra fra i fedeli in Ucraina

Chiesa russa interrompe rapporti con Patriarcato Costantinopoli. Rischio guerra fra i fedeli in Ucraina
Il patriarca di Mosca, Kirill
15 ottobre 2018

La Chiesa ortodossa russa ha annunciato di voler interrompere ogni rapporto con il patriarcato di Costantinopoli, dopo la decisione di quest’ultimo di concedere l’indipendenza alla Chiesa Ortodossa ucraina, non riconosciuta da Mosca. “E’ stata presa la decisione di interrompere la piena comunione con il patriarcato di Costantinopoli”, ha spiegato il vescovo Hilarion, responsabile della diplomazia della Chiesa ortodossa russa. L’iniziativa implica che i religiosi delle due Chiese non possono celebrare insieme e i fedeli di una Chiesa non possono ricevere la comunione da un sacerdote dell’altra.

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Dunque, il sinodo della Chiesa Ortodossa russa ha rotto ogni rapporto con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, come segno di protesta per la decisione di concedere l’autocefalia alla Chiesa ortodossa ucraina. In questo modo “si annulla la lettera canonica del 1686 con la quale il patriarcato di Costantinopoli incorporava la metropolia di Kiev nel patriarcato russo”, ha detto ancora Hilarion, parlando di decisione “illegittima” e “nulla dal punto di vista canonico”.

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“La Chiesa ortodossa russa rigetta questa decisione e non la rispetterà”, aggiunge il metropolita. Gli ortodossi ucraini hanno ricevuto la settimana scorsa l’approvazione del patriarcato di Costantinopoli per l’istituzione di una Chiesa indipendente da Mosca, con una decisione dal sapore anche politico date le tensioni fra Ucraina e Russia. La rottura odierna giunge dopo una serie di tensioni fra il patriarcato di Mosca e quello di Costantinopoli, cui la tradizione assegna uno status di “primus inter pares” fra le 14 chiese ortodosse. Già nel 2016, quando il patriarcato di Costantinopoli aveva organizzato a Creta il primo sinodo pan ortodosso degli ultimi 1200 anni, il patriarca russo Kirill si era limitato a mandare un osservatore. La mancata partecipazione era stata considerata allora una sfida all’autorità del patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo.

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Il rischio ora e’ che si crei una guerra fra i fedeli in Ucraina, dove il patriarcato di Mosca conta una bella fetta dei suoi 150 milioni di seguaci (circa la meta’ degli ortodossi del mondo). C’e’ inoltre chi teme che le nuove divisioni possano provocare violenze, dato che la Chiesa di Mosca gestisce luoghi sacri di primaria importanza, come l’antico monastero della Pecerska Lavra dalle cupole dorate. Insomma, l’ennesima frattura in una terra che dal 2014 non trova pace.

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