Cicchitto, alle Europee appuntamento al Centro

17 marzo 2014

“Alleanza con Udc e Popolari per l’Italia ma slegata da FI. Con il governo Renzi riforme che porteranno a cambiamenti radicali”.

Una “vasta aggregazione di forze popolari moderate”: in questo spera Fabrizio Cicchitto, onorevole del Nuovo centrodestra per superare le dinamiche del passato. E del polverone sollevato dalla candidatura alle europee di Berlusconi: se avesse fatto chiedere la grazia ai suoi familiari entro l’agosto del 2013, non saremmo oggi a questo punto.

Onorevole Fabrizio Cicchitto, alle prossime elezioni europee l’Udc e i Popolari per l’Italia si presenteranno con una lista unica. Potrebbe aderire anche il Nuovo centrodestra?

“Auspico ci sia un’aggregazione ampia di forze moderate e riformiste, alternative alla sinistra e distinte da Forza Italia. Non passa giorno che FI non spari a zero su l’Ncd: prima eravamo gli utili idioti, poi siamo diventati, grazie a Feltri, degli inutili idioti. Vedremo se saremo utili o inutili quando passeremo dal proporzionale a elezioni politiche basate sul maggioritario”.

Ma c’è anche chi vi attende a braccia aperte, come Cesa e Mauro.

“Mi auguro che si superino le difficoltà, ci teniamo comunque ad andare alle elezioni in modo che la nostra sigla sia espressa, perché è decisiva per i voti che possiamo avere, insieme alla leadership di Alfano”.

E Alfano è d’accordo?

“Io esprimo il mio parere, non pretendo di parlare a nome di tutti. Ci saranno delle valutazioni interne, le faranno nell’Udc e nel movimento che fa capo a Mauro e le faremo anche noi”.

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Questa aggregazione, oltre le europee, potrebbe funzionare anche nel futuro?

“Noi dobbiamo riflettere sul “post”. Renzi, al di là delle sigle, è un post-Pd, quale abbiamo conosciuto fino a poco tempo fa, che era la sommatoria di chi veniva dal Partito Comunista e di chi veniva dalla sinistra democristiana. Il che non è del tutto finito, ma quella fase è passata. Noi dobbiamo fare altrettanto. Con tutto il rispetto che io ho per Berlusconi e per la battaglia che conduce e anche per i consensi che tuttora ottiene, il problema è di andare oltre quella fase. Dovrebbe esserci una riflessione anche all’interno di Forza Italia”.

Come procede l’esperienza di governo con Renzi?

“Stiamo affrontando un cambiamento radicale che riguarda la legge elettorale, il bicameralismo, la politica economica. Mentre le due prime cose sono chiare per la terza ci sono diverse riflessioni da fare. È finita l’era nella quale c’era una classe operaia che era schierata con il Partito comunista. Oggi tutto è molto articolato. Servono scelte per il rilancio dell’attività produttiva e dei consumi: con la riduzione del 10 per cento dell’Irap, che va incontro alle esigenze degli imprenditori, e con la riduzione dell’Irpef, per gli strati sociali più bassi, l’obiettivo si può raggiungere. E poi deve esserci un intervento anche sulle dilapidazioni della spesa pubblica”.

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Un parere sulla candidatura alle europee di Berlusconi.

“Premetto la mia solidarietà per Berlusconi, perché lui è vittima di un uso politico della giustizia, ma questa cosa ha un carattere evidentemente propagandistico. Voglio ricordare le parole dette con onestà intellettuale da Fedele Confalonieri. Se Berlusconi avesse richiesto, con elevate probabilità di accoglimento, la grazia nell’agosto del 2013, adesso la situazione sarebbe diversa e più serena”.

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