Cinque arresti per corruzione. C’è anche funzionario Regione Sicilia. Musumeci, ci sono altre carte. Le reazioni (VIDEO)

18 luglio 2014

Quattro imprenditori e un funzionario della Regione Siciliana sono stati arrestati perche’ accusati, a vario titolo, di corruzione nell’ambito dei procedimenti autorizzativi volti al rilascio e rinnovo delle autorizzazioni richieste per lo smaltimento dei rifiuti in Sicilia. A finire in manette Gianfranco Cannova, di 56 anni, funzionario dell’assessorato al Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana. L’uomo e’ stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento e’ stato eseguito dalla polizia di Stato. Ai domiciliari, invece, nell’ambito dell’inchiesta, denominata “Terra mia”, sono finiti quattro imprenditori: Giuseppe Antonioli, 53 anni, amministratore delegato della discarica di Mazzarra’ Sant’Andrea (Me), Domenico Proto, 48 anni, titolare discarica di Motta Sant’Anastasia (Ct), ed i fratelli Calogero e Nicolo’ Sodano, 54 anni e 53 anni, titolari della discarica Soambiente ad Agrigento.

Due anni di indagini condotte dagli agenti della Sezione “Reati contra la Pubblica Amministrazione” della Squadra Mobile di Palermo, con l’ausilio di quella agrigentina, in considerazione del coinvolgimento nell’indagine di due imprenditori nativi e operanti in quel territorio, ed ha tratto spunto proprio da un’altra attivita’ investigativa insistente in quel territorio. Gli agenti hanno accertato che, le “stratificazioni normative” e il “macchinoso apparato burocratico” presente nel settore, hanno consentito al funzionario dell’amministrazione regionale infedele, nelle diverse fasi della procedura amministrativa, di “giostrare” nella gestione delle procedure connesse al rilascio dei provvedimenti. Il funzionario avrebbe agevolato gli imprenditori preservandoli dall’ordinaria attivita’ di controllo e monitoraggio della pubblica amministrazione circa le modalita’ di gestione delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di bypassare indenni tutti i controlli.

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CONFINDUSTRIA Con una delibera presidenziale siglata oggi, Confindustria Catania ha sospeso la ditta Oikos dal rapporto associativo. “Il provvedimento – fanno sapere dall’Associazione degli industriali catanesi – e’ stato adottato d’urgenza, in ottemperanza del Codice etico di Confindustria, in seguito all’arresto disposto dalla Procura di Palermo dell’amministratore dell’azienda, Domenico Proto, nell’ambito dell’operazione ‘Terra Mia’”.

MAGGIO (PD) “Il Governo regionale si costituisca parte civile nell’eventuale processo che dovra’ giudicare le cinque persone, fra le quali appunto un funzionario dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente, arrestate all’alba di oggi dalla polizia con l’accusa, a vario titolo, di corruzione nell’ambito dei procedimenti amministrativi volti al rilascio o al rinnovo delle autorizzazioni richieste per lo smaltimento dei rifiuti”. Lo afferma il deputato del Pd all’Assemblea regionale siciliana, Mariella Maggio, che aggiunge: “Auspico inoltre che vengano intensificati i controlli sulla gestione delle discariche private in Sicilia e su eventuali compiacenze o responsabilita’ anche politiche. Solo cosi’ si puo’ tentare di mettere fine alla dannosissima triangolazione politica-affari-pubblica amministrazione”.

ANCISICILIA “La vicenda emersa oggi con l’arresto di un funzionario regionale e di alcuni imprenditori operanti nel settore dei rifiuti e’ l’ennesima conferma del fallimento di una politica regionale che anziche’ governare i problemi che affliggono la Sicilia, approntando soluzioni concrete ed efficaci, e’ vittima di un apparato burocratico autoreferenziale”. Ad affermarlo e’ Paolo Amenta, vicepresidente di AnciSicilia. “Come hanno sottolineato gli investigatori e come abbiamo avuto modo di affermare in tante altre occasioni come AnciSicilia – aggiunge – e’ la stessa normativa regionale che produce quel terreno fertile dove si annida il malaffare. Questa vicenda e’ sintomatica di un sistema dei rifiuti che non essendo governato dalla politica e’ difatti ‘appaltato’ agli interessi personali di pochi imprenditori, piccole e grandi lobbies che hanno a cuore il profitto a danno della qualita’ dei servizi al cittadini”.

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MUSUMECI – “Avevamo visto bene in Commissione antimafia quando alcuni mesi fa abbiamo acceso i riflettori sulla gestione delle discariche private in Sicilia e sulle generose compiacenze di alcuni uffici regionali. Credo che siamo solo agli inizi, visto che ancora non sono emersi ruoli e responsabilita’ dei soggetti politici che avrebbero potuto garantire coperture e omissioni. Trasmetteremo alla magistratura altri documenti, compresi i testi integrali delle ultime audizioni avute in Commissione”. Ad affermarlo e’ Nello Musumeci, presidente della Commissione regionale antimafia, dopo gli arresti di stamane nell’ambito dell’inchiesta sulle discariche private nell’Isola. “Nella seduta di mercoledi’ – aggiunge – valuteremo inoltre se il neoeletto sindaco di Motta Sant’Anastasia, territorio nel quale ricade la mega-discarica dell’imprenditore Domenico Proto, si trovi almeno in una condizione di conflitto di interessi, per i legami diretti ed indiretti che continua ad avere con la societa’ Oikos”.

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