Cinquestelle rompono la tregua post terremoto e attaccano Delrio. Partito Democratico: è cinismo

Cinquestelle rompono la tregua post terremoto e attaccano  Delrio. Partito Democratico: è cinismo
Roberto Fico
26 agosto 2016

di Maurizio Balistreri

Passate le prime ore e i primissimi giorni di relativa tregua nella polemica politica dopo i tragici eventi del sisma, si riapre lo scontro fra il Movimento 5 stelle e il Partito democratico al governo. Nel mirino del movimento di Beppe Grillo il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, reo di aver parlato del peso della ricostruzione post terremoto sull’economia. “Cinismo e malafede”, per il Pd. Il segnale parte “dall’alto” in mattinata, con la pubblicazione, sul blog Beppegrillo.it, di un post firmato da Dario de Falco, consigliere comunale del Movimento 5 stelle a Pomigliano d’Arco (Na), antico sodale di Luigi Di Maio. “Non volevo crederci – si legge nel post – quando ieri sera mi hanno invitato a guardare questo video. Ma purtroppo ho dovuto constatare con i miei occhi che, l’altra sera a ‘Porta a Porta’, il terremoto sia diventato il volano dell’economia. Bruno Vespa: ‘Questa sarebbe una bella botta di ripresa per l’economia perché pensi l’edilizia che cosa non potrebbe fare; Graziano Del Rio: ‘Adesso L’Aquila è il più grande cantiere d’Europa e anche l’Emilia è un grandissimo cantiere in crescita, farà Pil’; Bruno Vespa: ‘Darà lavoro ad un sacco di gente'”. Come spesso accade, dopo il primo comunicato le dichiarazioni si moltiplicano.

Roberto Fico, componente del direttorio del M5S ma soprattutto presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, prende di mira non solo Delrio ma anche il conduttore di Porta a Porta: “Vespa e Delrio a casa! Subito! Non se ne può più. Che spettacolo desolante a Porta a Porta. I due parlano di economia e terremoto. Vergogna”, scrive su Twitter. Forse per un tocco di fair play, essendo stato più volte ospite nello studio tv di Vespa, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio se la prende solo col ministro: “Un ministro della Repubblica che pensa che i terremoti creino Pil a me fa orrore. Doveva alzarsi e andarsene. Non avallare quella avulsa teoria. Delrio lo vada a dire alle famiglie delle vittime che il Pil crescerà! Chieda scusa”, scrive su Facebook.

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Alla senatrice Paola Taverna, esponente di punta del M5S, però, non basterebbe: “Le scuse del ministro Delrio che pensa che i terremoti possano produrre Pil non sono assolutamente sufficienti”, afferma. A suo giudizio “ormai hanno istituzionalizzato le risate della notte del terremoto dell’Aquila, quando dei criminali improvvisati costruttori si sfregavano le mani per gli affari che sarebbero arrivati. Delrio abbia un sussulto di dignità e ne tragga le conseguenze”. “Solo cinismo e malafede possono muovere esponenti del Movimento 5 Stelle contro il ministro Graziano Delrio”, è la replica, su Facebook, di Ettore Rosato, capogruppo dem alla Camera. “Estrapolare frasi dal contesto – aggiunge – è un vecchio gioco della peggior propaganda: farlo in queste ore è becero quanto grave. L’Italia sta rispondendo nel migliore dei modi alla ferita aperta dal terremoto e il governo ha dato subito risposte concrete e all’altezza di un Paese moderno ma antico nelle sue strutture”. Si tratta, per Rosato, di “una campagna d’odio che respingeremo ancora una volta con grande senso di responsabilità”.

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