Claudia Cardinale in ”Ultima fermata”: il treno mi ricordava papà

Claudia Cardinale in ”Ultima fermata”: il treno mi ricordava papà
15 ottobre 2015

Non si sa come fa a tenere il conto, ma all’attivo ha 152 film e continua a lavorare. Claudia Cardinale, una delle nostre dive più famose in tutto il mondo, è arrivata a Roma per presentare il film “Ultima fermata” di Giambattista Assanti in occasione dell’uscita nelle sale. Un film indipendente, che racconta il mito della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta S.Antonio inaugurata nel 1895 e soppressa nel 2010, e ripercorre la storia lavorativa e sentimentale del capotreno, con il racconto del figlio, emigrato a Torino, che torna al Sud per il funerale del padre e attraverso la scoperta di un diario segreto, prende coscienza di sè, delle proprie origini e dell’amore.Il treno come simbolo della storia di un paese ma anche come luogo che evoca emozioni e ricordi. Claudia Cardinale fa Rosa, una sarta che custodisce un segreto. Ha voluto fortemente prendere parte al progetto. “Mi è piaciuta molto l’idea del treno, papà lavorava nella compagnia dei treni in Tunisia e quando ho letto quella cosa mi sembrava di tornare indietro con il tempo, perciò ho detto subito di sì”. Dagli anni ’50 ad oggi, è ancora richiestissima in Italia e all’estero e non ha paura di invecchiare. “Ho 77 anni, lo scorso anno ho fatto tanti film, due film americani, uno in Austria, uno in Spagna, uno a Venezia con Emma Thompson, dappertutto. Io continuo a lavorare”. Nonostante abbia lavorato con i più grandi, da Luchino Visconti a Federico Fellini, da Mario Monicelli a Sergio Leone, fino a Werner Herzog, accetta volentieri opere prime di giovani registi, come in questo caso con Assanti: “Assolutamente, io lavoro molto con giovani registi, quasi tutti i miei ultimi film sono primi film, questo mi piace”.

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