Commissioni parlamenari, M5s e Lega potrebbero “spartirsele”

Commissioni parlamenari, M5s e Lega potrebbero “spartirsele”
Matteo Salvini (s) e Luigi Di Maio
28 maggio 2018

Luigi Di Maio e Matteo Salvini chiedono l’immediata costituzione delle commissioni parlamentari e l’avvio dei lavori, sostenendo che fin quando non si tornera’ al voto la maggioranza alle Camere e’ composta da Lega e M5s indipendentemente dal governo Cottarelli che – salvo sorprese – non incassera’ la fiducia del Parlamento.  Sara’ nelle commissioni che M5s e Lega tenteranno di “trasformare in fatti il contratto di governo”, spiegano i due leader. Ad oggi le commissioni parlamentari permanenti non sono ancora state costituite, in attesa che si formasse una maggioranza certa che desse vita a un governo.

Nessuna norma impedisce la costituzione delle commissioni in attesa di un governo

Ma nessuna norma, ne’ costituzionale ne’ regolamentare, impedisce esplicitamente la costituzione delle commissioni permanenti in assenza di un esecutivo. Tuttavia, per prassi istituzionale e parlamentare ormai consolidata, le commissioni vengono costituite e iniziano a lavorare solo dopo la nascita del governo in quanto, essendo organi collegiali, rispecchiano gli equilibri e le proporzioni della maggioranza politica che sostiene l’esecutivo e delle opposizioni. In sostanza, si tratta di una riproposizione in piccolo dell’Aula di Camera e Senato. Non solo. Anche la scelta stessa del presidente di ogni singola commissione avviene sulla base delle proporzioni tra maggioranza e minoranza. E questo vale ancor di piu’ per le commissioni cosiddette di ‘garanzia’, come ad esempio il Copasir o la Vigilanza Rai, di norma affidate alle opposizioni. Nel caso specifico, in assenza di un governo sostenuto da una sua maggioranza, la composizione delle commissioni non potra’ che rispecchiare gli equilibri di ‘peso’ e di forza numerica ad oggi esistenti in Parlamento.

Disegni di legge dichiarati urgenti

Ne consegue che, se dovesse restare e proseguire salda l’intesa tra M5s e Lega, i due partiti – che in Parlamento detengono la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato – avrebbero la maggioranza numerica nelle commissioni parlamentari e starebbe a loro decidere se assegnare la guida di alcune commissioni, in particolare quelle di ‘garanzia’, alle opposizioni. Da capire, inoltre, i rapporti tra Lega e resto del centrodestra: FI e FdI, infatti, non hanno preso parte all’accordo con i pentastellati per formare il governo, ma hanno annunciato il ‘no’ alla fiducia all’esecutivo Cottarelli. L’esistenza e il ruolo delle commissioni sono disciplinate dall’articolo 72 della Costituzione, che stabilisce: “ogni disegno di legge, presentato ad una Camera e’, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una Commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale. Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali e’ dichiarata l’urgenza. Puo’ altresi’ stabilire in quali casi e forme l’esame e l’approvazione dei disegni di legge sono deferiti a Commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari”.

Le commissioni permanenti sono 14 sia alla Camera che al Senato

Le commissioni parlamentari permanenti sono 14 sia alla Camera che al Senato e si occupano di materie specifiche, ognuna competente per la sua materia. Si va dalla commissione Affari costituzionali, sede in cui si discute anche la legge elettorale, alla commissione Bilancio, che esamina il def e la legge di Stabilita’. Oltre alle 14 commissioni permanenti per ogni ramo del Parlamento, possono essere istituite altre commissioni di tipo straordinario o speciale, per seguire determinate e specifiche tematiche, ma devono essere votate e approvate dall’Aula.
Il Regolamento del Senato dispone, all’articolo 21: “Ciascun Gruppo, entro cinque giorni dalla propria costituzione, procede, dandone comunicazione alla Presidenza del Senato, alla designazione dei propri rappresentanti nelle singole Commissioni permanenti, in ragione di uno ogni quattordici iscritti. I Gruppi composti da un numero di Senatori inferiore a quello delle Commissioni sono autorizzati a designare uno stesso Senatore in tre Commissioni in modo da essere rappresentati nel maggior numero possibile di Commissioni. I Senatori che non risultino assegnati dopo la ripartizione prevista nel primo comma sono distribuiti nelle Commissioni permanenti, sulla base delle proposte dei Gruppi di appartenenza, dal Presidente del Senato, in modo che in ciascuna Commissione sia rispecchiata, per quanto possibile, la proporzione esistente in Assemblea tra tutti i Gruppi parlamentari e il rapporto tra maggioranza e opposizione. Nessun Senatore puo’ essere assegnato a piu’ di una Commissione permanente”.

Il Regolamento della Camera, l’articolo 19

Una volta costituite, “il Presidente comunica al Senato la composizione delle Commissioni permanenti. Le Commissioni permanenti vengono rinnovate dopo il primo biennio della legislatura ed i loro componenti possono essere confermati”. Il Regolamento della Camera, all’articolo 19, dispone: “Ciascun Gruppo parlamentare, subito dopo la costituzione, designa i propri componenti nelle Commissioni permanenti, ripartendoli in numero uguale in ciascuna Commissione e dandone comunicazione immediata al Segretario generale della Camera. Il Presidente della Camera, sulla base delle proposte dei Gruppi, distribuisce quindi fra le Commissioni, in modo che in ciascuna di esse sia rispecchiata la proporzione dei Gruppi stessi, i deputati che non siano rientrati nella ripartizione nonche’ quelli che appartengono a Gruppi la cui consistenza numerica e’ inferiore al numero delle Commissioni. Nessun deputato puo’ essere designato a far parte di piu’ di una Commissione”.

Elezione del presidente

“Il Presidente della Camera convoca ciascuna Commissione permanente per la propria costituzione, la quale ha luogo mediante la elezione dell’ufficio di presidenza composto di un presidente, di due vicepresidenti e di due segretari. Nella elezione del Presidente, se nessuno riporti la maggioranza assoluta dei voti, si procede al ballottaggio tra i due candidati che abbiano ottenuto il maggior numero di voti. Nel caso di parita’ di voti e’ proclamato eletto o entra in ballottaggio l’anziano come deputato e, tra deputati di pari anzianita’, il piu’ anziano per eta’. Per la nomina, rispettivamente, dei due vicepresidenti e dei due segretari, ciascun componente la Commissione scrive sulla propria scheda un solo nome. Sono eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti”. Infine, “dalla data della loro costituzione, le Commissioni permanenti sono rinnovate ogni biennio e i loro componenti possono essere riconfermati”.

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