Condanne in appello per clan Corleone, 15 anni al boss

Condanne in appello per clan Corleone, 15 anni al boss
3 maggio 2018

Cinque condanne confermate, una leggermente ridotta: si chiude cosi’ il processo di secondo grado, celebrato col rito abbreviato, contro sei imputati, ritenuti appartenenti alla cosca di Corleone (Palermo), paese di cui erano originari Toto’ Riina e Bernardo Provenzano. L’unico a fruire di uno sconto di soli 4 mesi e’ stato Vincenzo Pellitteri, che ha avuto 9 anni e 8 mesi contro i 10 del processo celebrato davanti al Gup. Pene invariate invece per Rosario Lo Bue, ritenuto il nuovo boss di Corleone, che dovra’ scontare 15 anni; Pietro Pollichino ha avuto invece 6 anni e 8 mesi; Salvatore Pellitteri, nato nel 1976, 8 anni e 8 mesi; Roberto Pellitteri 9 anni; stessa pena inflitta al cugino Salvatore Pellitteri, nato nel 1992.

La sentenza e’ della quarta sezione della Corte d’appello, presieduta da Mario Fontana, che ha accolto le richieste del sostituto procuratore generale Emanuele Ravaglioli. Rosario Lo Bue e il fratello, Calogero Giuseppe, erano gia’ stati arrestati in tempi diversi (rispettivamente nel 1997 e subito dopo la cattura del superlatitante, nell’aprile del 2006) per avere appoggiato Provenzano durante la sua lunga fuga, durata 43 anni. Rosario Lo Bue, oggi 75enne, era tornato in carcere nel 2008, con l’operazione Perseo, in cui i carabinieri avevano ricostruito il suo ruolo negli organismi di vertice di Cosa nostra, che i boss intendevano ricostituire.

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