Confindustria boccia il governo Crocetta: “E’ tempo di cambiare”

Confindustria boccia il governo Crocetta: “E’ tempo di cambiare”
L'ex governatore della Sicilia, Rosario Crocetta
3 maggio 2017

Maggioranza debole, riforme al palo, scarsa tenuta dell’economia, disattenzione verso le imprese, malessere sociale, con una politica che frena la crescita e una finanziaria insufficiente, definita “preelettorale”. E’ in gran parte negativo il giudizio di Confindustria Sicilia dopo cinque anni di governo Crocetta, cui pero’ viene riconosciuto il merito di avere raddrizzato la barra dei conti della Regione. Cosi’, guardando al futuro, cio’ che dovrebbe caratterizzare l’impegno dei nuovi attori politici che usciranno dalle Regionali, a partire dal prossimo governatore, “e’ fare in modo che chi vince le elezioni governi con una maggioranza d’aula, cosi’ che l’alibi che non si possono fare le riforme, perche’ non si ha il numero sufficiente di deputati che le votano, cada”, afferma il presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro. Dal 9 maggio l’Ars sara’ alle prese con una maxi Finanziaria bis, dopo il tormentato varo della manovra snella appena pochi giorni fa, che ha messo a dura prova ancora una volta maggioranza ed esecutivo. Soprattutto nell’Isola il 5 novembre si svolgeranno le Regionali, in un quadro politico spaccato, sia nel centrosinistra sia nel centrodestra.

Nel frattempo lo stato di salute della Sicilia come “tenuta economica” riflette “le condizioni delle aree depresse e segnatamente di tutte quelle aree in cui il ruolo dei regolatori che utilizzano la cassa pubblica, come i governo locali e sovra-locali, non sempre e’ attento alle dinamiche che caratterizzano la vita delle imprese. Spesso la poverta’ che conosciamo e che esiste, e’ anche sintomo dei disagi nelle relazioni tra il mondo di chi produce e i poteri pubblici che in diverse circostanze, invece di essere un supporto della crescita economia, mi auguro in assoluta buona fede, sovente diventano un elemento che la ritarda”. Nei fatti, la Finanziaria appena approvata dall’Assemblea regionale siciliana, “e’ stata caratterizzata da un rapporto di tipo pre-elettoralistico”, taglia corto il capo degli industriali siciliani. E’ accaduto che “il merito della crescita economica e’ stato sostituito da logiche di rapporti politici e strumentalizzazioni”. Il risultato e’ che “alcune questioni sono state affrontate e sono state oggetto di nostro apprezzamento, come l’annuncio della riduzione delle tasse, che comunque verificheremo nei reali effetti, ma altri temi che riguardo le misure, a impatto zero di cassa, correlate al sistema dell’economia, hanno avuto bel altro segno, nella misura in cui gli attori decisionali sono stati tirati dalla giacca all’interno di dinamiche che li vedranno impegnati da qui a breve nell’organizzazione di candidature, gruppi e partiti”.

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