Conflitto di interesse, nuova causa per Beppe Grillo

Conflitto di interesse, nuova causa per Beppe Grillo
Il comico genovese Beppe Grillo
12 gennaio 2018

Il Comitato per la Difesa dei Diritti dell’Associazione M5S dichiara nuovamente battaglia a Beppe Grillo per conflitto di interesse. Tre giorni fa e’ stata presentata istanza al Tribunale di Genova per la nomina di un curatore che rappresenti la prima associazione M5s, quella del 2009, per curarne gli interessi. Il presupposto della nuova causa e’ che Grillo, avallando la costituzione della terza associazione del M5S nel dicembre scorso, concedendogli anche il simbolo, sia in “conflitto di interesse” nel difendere i diritti dei primi associati. Secondo l’avvocato Lorenzo Borre’ che segue la vicenda per il Comitato per la Difesa dei Diritti dell’Associazione, vi e’ “un’antitesi ontologica tra la prima associazione del M5S e la terza”. Insomma Beppe Grillo in quanto tale non potrebbe rappresentare gli interessi dei primi associati, quelli che restano e che non intendono trasmigrare nella terza nuova associazione creata lo scorso 20 dicembre. Per questo, sostengono i componenti dell’associazione, serve un Curatore che agisca in nome e per conto della prima associazione e che ne tuteli i diritti dei componenti rispetto alla seconda e terza che sono state, a loro giudizio “irregolarmente”, costituite. La richiesta di tutela vale, ovviamente, anche per il nome e il simbolo del Movimento. Non solo. Il conflitto di interesse riguarderebbe anche diversi ruoli di Grillo nelle tre diverse associazioni costituite nel tempo: nel 2009, nel 2012 e nel 2017. Nella prima Grillo figurava come Capo Politico, nella seconda come Presidente del Consiglio Direttivo e nella terza come Garante. Le intenzioni del Comitato Di.Di.A M5S per la difesa dei diritti dell’Associazione MoVimento 5 Stelle costituita nel 2009 saranno inoltre annunciate domani in occasione di una conferenza stampa che si terra’ a Roma anche con gli avvocati ricorrenti Lorenzo Borre’ e Alessandro Gazzolo.

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Intanto, voci sempre più insistenti parlano di scisma in casa Cinque Stelle. La rotta di collisione fra Beppe Grillo e Davide Casaleggio sembrerebbe sempre piu’ netta e irreversibile. Da mesi il comico genovese non prende parte alla campagna elettorale e ora sta staccando il suo blog da quello del Movimento. Una deriva sotterranea della quale non si conoscono le cause scatenanti, ma si intravedono gli effetti cioe’ l’addio dei grillini ai sogni di gloria elettorali. Senza l’apporto diretto di Grillo, padre fondatore del movimento assieme al guru informatico Gianroberto Casaleggio, i Cinque Stelle perderebbero, secondo le prime valutazioni dei sondaggisti, almeno il 20% dei consensi. Una caduta libera alla quale andrebbe progressivamente aggiunto lo scoramento di militanti e votanti e la perdita esponenziale di fiducia. A meno che non si tratti di un colpo di teatro studiato per ottenere un grande ritorno mediatico e la focalizzazione dell’opinione pubblica, quella che per tempi e modi sarebbe da considerare una clamorosa spaccatura politica, pone soprattutto l’interrogativo verso chi si riverserebbero i voti in uscita dai 5Stelle. Sulla base di calcoli ancora approssimativi i consensi dei cittadini orientati a votare per i candidati grillini si indirizzerebbero in prevalenza verso Liberi e Uguali e in parte alla Lega. “Nella foga di abolire leggi e riforme i grillini hanno abolito se stessi”, e’ la battuta piu’ velenosa che circola negli ambienti politici, che ancora stentano a credere al divorzio di Grillo dai 5Stelle e per i commenti attendono ulteriori sviluppi. Luigi Di Maio getta acqua sul fuoco. Il ruolo di Beppe Grillo nel Movimento 5 Stelle resta quello di “garante” e “sara’ con noi in questa campagna elettorale e anche dopo”, precisa il candidato premier pentastellato.

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