Il consiglio caccia il sindaco ‘anti-abusivi’. Ha fatto abbattere 67 immobili in due anni

Il consiglio caccia il sindaco ‘anti-abusivi’. Ha fatto abbattere 67 immobili in due anni
11 agosto 2017

In due anni ha fatto abbattere sessantasette immobili abusivi, meno di quarant’otto ore fa, è stato sfiduciato dal consiglio comunale. E così il sindaco di Licata, Angelo Cambiano, è stato cacciato e torna a insegnare matematica, come fa sapere lui stesso. “Sono deluso e amareggiato – si sfoga il primo cittadino del comune dell’Agrigentino -. Se questa è la fine che fanno gli amministratori che fanno solo il loro dovere…”. E ricorda che “ho avuto minacce di morte, proiettili, due case incendiate…” e per questo ancora vive sotto scorta. La ribalta, l’ingegnere, l’ha avuta all’Arena di Giletti nel corso della quale, s’è registrato un aspro scontro con il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, proprio sull’abusivismo edilizio. Il neo papà 36enne continua a ripetere che “la classe politica deve vergognarsi per tutto ciò, non sono attaccato alla poltrona ma è passato un messaggio bruttissimo”. Un fatto è certo, la mozione di sfiducia è passata: 21 “sì” ed 8 “no”, dopo oltre quattro ore di consiglio comunale. E così Cambiano non è più il sindaco di Licata. Tuttavia, ha già fatto sapere che impugnerà l’atto perché “le motivazioni riportate nella mozione sono solo bugie”. Potrebbe infatti presentare un ricorso al Tar, come accaduto in passato ad altri sindaci a cui poi il Tribunale amministrativo ha dato ragione.

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La cosa che “fa più male” per Cambiano, “è il tradimento di coloro i quali, e parlo di consiglieri candidati nelle mie liste, hanno sostenuto la mia azione amministrativa per anni e adesso votano la sfiducia per potere strizzare gli occhi agli abusivi”. Come dire “mi sfiduciano per acquisire consenso e prepararsi alla campagna elettorale”. Era stato eletto nel giugno 2015 al ballottaggio con circa il 55% dei voti e era sostenuto da liste civiche del centrodestra. Tante le dichiarazioni di solidarietà dal mondo politico, istituzionale e soprattutto dai social. Cambiano è anche amareggiato per una dichiarazione arrivata dal candidato Cinquestelle alla presidenza della Regione Siciliana, Giancarlo Cancelleri, in queste ore in occasione del tour elettorale grillino. In sostanza, l’aspirante governatore, ha anticipato che, in caso di vittoria, agli “abusivi per necessità” non verrà demolita la casa. “Ritengo – dice il sindaco – che rilasciare adesso dichiarazioni su un argomento così complesso, dimostra la non conoscenza della problematica che va affrontata con senso di responsabilità e non a colpi di slogan pur di accaparrarsi qualche voto o consenso”. “Certo – sottolinea – anche a me sarebbe piaciuto potere dire a i miei cittadini che non avrei demolito, ma non potevo non ottemperare agli obblighi di legge”.

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E sulle case “abusive per necessità” di cui parla proprio Cancelleri dice: “Se io ho una casa che dista a meno di 150 metri dal mare e un figlio a cui la intesto come prima casa, allora diventa automaticamente casa abusiva per necessità? Se vogliamo aggirare il problema lo si può fare benissimo, ma ritengo che su un tema così complesso bisogna avere senso di responsabilità e capire le reali problematiche”. Quanto basta per scatenare una polemica. A mettere benzina sul fuoco pensano i Verdi. “Sull’abusivismo edilizio il Movimento 5 Stelle e’ uguale a Berlusconi e al Presidente della Regione Campania De Luca – tuona il coordinatore Angelo Bonelli – : tutti uniti dallo strizzare l’occhio agli abusivi mentre i cittadini onesti che rispettano la legge sono sempre piu’ fessi di fronte a questa politica che calpesta il territorio e i principi fondamentali di legalità”. L’amministrazione agrigentina ora verrà commissariata in attesa di una prossima tornata elettorale dalla quale verrà fuori un nuovo sindaco che si troverà centinaia e centinaia di pratiche di immobili abusivi sulla sua scrivania. E da li dovrà partire. O fermarsi. Ma questa è altra storia. G. Min.

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