“Il contagio” in sala. Siti: borgate sempre più senza prospettive

29 settembre 2017

Il romanzo di Walter Siti “Il contagio” arriva al cinema con il film di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, con Vinicio Marchioni, Anna Foglietta e Vincenzo Salemme. Protagonista è Roma, tra delinquenza ed eroismo quotidiano, criminalità e potere, periferia e centro, e alcuni personaggi che vivono in una palazzina di borgata: Marcello, un ex culturista cocainomane sposato con Chiara, che ha un rapporto intimo con lo scrittore Walter, e Mauro, che spaccia droga ma cerca di farsi strada nel mondo degli affari, mentre il rapporto con la moglie Simona si va deteriorando.

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Siti ha pubblicato il suo romanzo nel 2008, del film ha detto: “Mi sembra che sostanzialmente sia rispettato quello che era un po’ il tono fondamentale del libro, cioè un mondo dove quasi non esiste il futuro, dove si vive giorno per giorno, dove tutto è un po’ affidato al caso, allo svolgersi degli eventi”. La città protagonista del racconto è ancora piena di zone d’ombra e il contagio tra centro e periferia, affari e criminalità, sembra andato avanti in questi 10 anni.

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“Ho l’impressione che, appunto, questa mancanza di prospettive delle borgate sia rimasta e si sia approfondita. Ho l’impressione che il meccanismo di contaminazione, cioè la terra di mezzo, appunto di corruzione che si è verificata non si sia ancora spezzata, ma sia come messa tra parentesi, cioè c’è un momento di sospensione, con una Roma effettivamente non governata da almeno 4-5 anni, dove secondo me anche la malavita sta cercando di capire che strada prendere”.

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