Conte punge, io non da Champions? Luogo comune

Conte punge, io non da Champions? Luogo comune
Antonio Conte
16 settembre 2019

I moduli sono ”tutte cazzate perche’ conta l’atteggiamento” e che non sia un allenatore abituato a giocare la Champions ”e’ un luogo comune”: Antonio Conte e’ carico, pungente. La Champions League e’ alle porte, il patron Zhang Jindong dopo due anni d’assenza, sara’ seduto in tribuna e per l’allenatore dell’Inter sara’ importante ”iniziare con il piede giusto anche per trovare stabilita’ e continuita’, perche’ Roma non e’ stata costruita in un giorno”. L’Inter debutta in Champions dopo tre successi consecutivi in campionato, la vetta della classifica e un calendario fitto di partite impegnative. La mente pero’ e’ concentrata sullo Slavia Praga. ”Se ci sara’ da battagliare – dice Conte – battaglieremo. Loro sono una squadra fisica, con buona tecnica e con la mentalita’ di un gruppo abituato a vincere”.

Di obiettivi europei non vuole parlare. Non vuole fissare traguardi minimi o massimi in questa stagione: ”Solo strada facendo vedremo che obiettivo possiamo porci. Non poniamoci limiti perche’ all’Inter creerebbe subito degli alibi. Cerchiamo di dare il 110 per cento. Poi vedremo cosa accadra’. Vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi”. E quando gli viene fatto notare che viene definito un allenatore piu’ propenso ad ottenere risultati in campionato e meno in Champions, si scalda e precisa. ”Si vive di luoghi comuni. Basta che qualcuno dica qualcosa in televisione e poi tutti lo seguono. Ho allenato in tre Champions League sempre con squadre rivoluzionate. Capisco che ci siano tante aspettative. Sembra che dove tocco vinco – ammette – ma non e’ cosi’. E soprattutto in Champions hai bisogno di costruire la tua creatura. Io ho partecipato con creature appena nate, altri con creature gia’ solide. Questo rispondo ai sapientoni”. Certe considerazioni sul suo lavoro infastidiscono il tecnico che dedica anima e corpo alla propria squadra. L’esperienza in Premier League sicuramente lo ha cambiato e ha arricchito il suo patrimonio sportivo.

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Per questo motivo, quando in conferenza gli viene chiesta se utilizzera’ mai la difesa a quattro, sorride ironico: ”Sul discorso dei moduli siete fissati qui in Italia. Il problema non e’ il modulo ma come giochi, che tipo di aggressivita’ ci metti. Difesa a tre o a quattro, sono tutte cazzate. Il calcio moderno si evolve. Bisogna andare al passo con i tempi. Non cambia se giochi a tre, quattro, cinque o a sei. Conta con quanti giocatori attacchi che tipo di pressione fai. In Inghilterra non interessa il modulo, vogliono vedere intensita’, coraggio, vogliono divertirsi e noi stiamo lavorando in questa direzione”. E allo spettacolo Conte pretende che venga unita concretezza e compattezza. Solo cosi’ l’Inter riuscira’ a raggiungere grandi obiettivi. Da scintilla a dinamite, come auspicato dopo la prima vittoria.

”Dobbiamo diventare stabili – spiega – se vivi sulle montagne russe ci saranno giorni in cui ti senti forte e altri scarso. E’ importante l’entusiasmo che sentiamo ma ribadisco che non deve essere legato al risultato. Sarebbe effimero e non reale e Roma non e’ stata costruita in un giorno”. Tempo al tempo, senza parlare di scudetto o fase finale di Champions League. Ora c’e’ da confermare quanto di buono ottenuto in questo avvio. Un primo esame di maturita’ per l’Inter di Conte e per tutta la rosa. Lukaku non e’ al meglio per il problema alla schiena e sara’ valutato fino all’ultimo. Al suo posto potrebbe giocare Politano, mentre a centrocampo potrebbe debuttare Lazaro. Lo aveva detto l’allenatore nerazzurro: nei prossimi giorni si sapra’ a che punto siamo. Chiunque scendera’ in campo, dovra’ dimostrare passione, orgoglio, aggressivita’ per trovare la quarta vittoria consecutiva, contro l’avversario piu’ abbordabile del girone, e davanti a Zhang Jindong che in questa squadra e in questo club ha investito e ora spera di fare il salto di qualita’.

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