Conte vuol chiudere su manovra, tempi stretti per accordo con L’Europa

Conte vuol chiudere su manovra, tempi stretti per accordo con L’Europa
Sede del Consiglio europeo a Bruxelles
5 dicembre 2018

Chiudere l’intesa con la Commissione Ue prima del Consiglio europeo in programma a Bruxelles il 13 e 14 dicembre prossimi. E’ questo l’obiettivo del governo che, con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è impegnato a trovare la quadra e su questo obiettivo ribadisce ogni giorno massima fiducia. Domani è previsto un Consiglio dei ministri: durante la seduta o in un vertice a margine sarà fatto presumibilmente un aggiornamento, anche se la partita è ancora completamente aperta.

Il negoziato, ha detto Conte a margine dell’assemblea dell’Anfia, l’associazione delle imprese della filiera dell’automotive, si concluderà “con l’esito positivo che io auspico e di cui sono convinto”. Su come, però, verrà raggiunta l’intesa, il premier non si sbilancia, perché “il silenzio è d’oro in un negoziato” e dunque “sui saldi non vi anticipo nulla”. Certo è che i tempi sono strettissimi, al massimo una settimana. E lo ha ribadito il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. “I tempi – ha sottolineato – non sono lunghi. Non è che (la Commissione, ndr) ci ha dato un tempo preciso, esistono dei termini ben precisi e quindi i tempi sono stretti”. Al massimo una settimana, dunque.

Lunedì prossimo al Senato si aprirà (con uno slittamento di qualche giorno) la sessione di bilancio, con l’obiettivo di andare in aula, dopo l’esame in commissione, il 18 dicembre. Proprio a Palazzo Madama dovranno essere inserite le modifiche più profonde sui temi centrali del provvedimento. Il termine, dunque, è appunto quello del vertice di Bruxelles. Le resistenze all’interno della compagine di governo, del resto, sembrano ormai superate. Matteo Salvini, oggi impegnato nella polemica a distanza con il procuratore di Torino Armando Spataro, continua a usare toni estremamente concilianti sul tema. L’accordo? Ci sarà, assicura il leader leghista.

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“Per questo stiamo lavorando alacremente. Nessuno va a letto con un decimale inciso sul muro di fianco all’immagine di padre Pio. Non mi attacco al 2,3, al 2,4, al 2,6. L’importante è che non vengano meno gli impegni presi: se si riesce a dirottare sulla voce investimenti le spese correnti in più sono la persona più felice del mondo”. Per il ministro degli Interni, adesso, la priorità è la manifestazione a piazza del Popolo in programma sabato: una prova di forza verso l’esterno, ma anche nei confronti del partner di governo M5s. Cinque stelle che, in questi giorni, sembrano principalmente impegnati a difendere il capo politico Luigi Di Maio dalle polemiche per le rivelazioni sull’azienda di famiglia. askanews

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