Contemporaneo a 360 gradi, il freestyle invade Palazzo Grassi

23 giugno 2018

Una grande rampa da skateboard dove, fino a qualche mese fa, troneggiava il demone colossale di Damien Hirst. A Palazzo Grassi a Venezia la cultura freestyle entra dalla porta principale in uno dei musei più importanti del mondo con la tre giorni di “Skate the Museum”, evento collegato alla mostra del pittore tedesco Albert Oehlen, ma che vive di una vita e di un’energia proprie, decisamente coinvolgenti.

Mauro Baronchelli, direttore operativo di Palazzo Grassi – Punta della Dogana: “Divertirsi – ha spiegato ad askanews – è una cosa seria e quando lo si fa bisogna farlo con un certo rigore e attenzione, ovviamente lo dico come battuta, ma non tanto, nel senso che Palazzo Grassi e Punta della Dogana fortunatamente si pongono come istituzioni culturali a 360 gradi. Ovviamente la nostra attività principale è quella espositiva, ma cerchiamo di sfruttare tutte le occasioni possibili per ampliare il raggio d’azione e di riflessione sul contemporaneo, anche sulle pratiche che incrociano la contemporaneità sul crinale tra la cultura, lo sport e l’arte e quindi in questo caso la pratica dello skateboard”. Pratiche che, come era già avvenuto con il parkour, stabiliscono una connessione con il pubblico più giovane, che forse in questo modo supera quella sensazione di “riverenza”, molto italiana e molto dannosa, nei confronti dei luoghi della cultura.

E proprio ai più piccoli dentro Palazzo Grassi la squadra di Go Fast di Riva del Garda ha impartito lezioni di skate. Tra gli insegnanti anche Andrea Righi, che ci ha parlato di come si avvicinano i bambini a questo sport. “Inizialmente – ci ha detto il segretario generale dell’associazione gardesana – sono un po’ titubanti, soprattutto per la paura dello skate, di quello che mi può succedere. Invece con un giusto percorso didattico, incominciando dalla base, dal come scendere, dal come cadere, piano piano succede che non smonterebbero più, che non vedono l’ora di andare avanti, perché sono super gasati”. Altro partner strategico per Palazzo Grassi in questa iniziativa è il Venice Freestyle Lab, rappresentato da Marco Altan, che ci ha parlato anche della filosofia che vive dietro una rampa da skateboard e altre performance del genere.

“Il bello delle discipline freestyle – ci ha spiegato – è che lavorano molto sull’autodeterminazione, sulla conoscenza di se stessi e sulla consapevolezza delle proprie possibilità. Non a caso nel settore artistico contemporaneo, nella grafica, nella musica, nella comunicazione, sempre più personaggi vengono da questo mondo, perché queste discipline ti fanno compiere un percorso interiore di crescita, che poi sbocca in molti altri settori”. E uno di questi settori, in un dialogo che dovrebbe essere sempre più naturale, è proprio quello dell’arte contemporanea. “Quando riusciamo a mettere insieme tutte queste esigenze diverse – ha concluso Mauro Baronchelli – come l’apertura a nuovi pubblici, la collaborazione territoriale, la trasversalità, e anche una dimensione che è divertente e di intrattenimento, ma porta anche contenuti culturali, ci sembra di riuscire a mettere insieme tutta una serie di pezzi che si incastrano”. E allora che la festa continui.

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