Continua telenovela lettera Ue all’Italia, Moscovici: non drammatizzare né minimizzare

Continua telenovela lettera Ue all’Italia, Moscovici: non drammatizzare né minimizzare
26 ottobre 2016

L’invio delle lettera di richiesta di chiarimenti della Commissione europea all’Italia sul piano di bilancio “non va drammatizzata né minimizzata”, ha affermato il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici. “Non pregiudica il risultato del dialogo, è un elemento normale, naturale” che riflette il fatto che Bruxelles ha riscontrato “uno scarto” sull’aggiustamento strutturale di bilancio previsto, rispetto agli obiettivi raccomandati dal Consiglio europeo.

“Quindi chiediamo alle autorità di spiegarci questo scarto. Speriamo di avere delle risposte specifiche da questi Paesi domani”, anche Cipro e Finlandia hanno ricevuto lettere per questioni analoghe, mentre complessivamente i Paesi a cui l’ue ha inviato lettere sui bilanci sono 7. “Continueremo le discussioni con i governi, io sarò sempre aperto e costruttivo nello spirito delle regole”. “E’ sempre meglio trovare soluzioni concordate”, ha aggiunto Moscovici che ha anche annunciato che venerdì prossimo, su questi aspetti, avrà una bilaterale con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, nel corso di un vertice a Bratislava. Tuttavia le prime reazioni italiane sono state alquento ferme. Dopo l’immediata presa di posizione del premier Renzi, pronto a mettere il veto sul bilancio Ue, anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha ribadito: “Nel disegno di legge di bilancio non c’è nulla da cambiare” e se Bruxelles insisterà per delle modifiche “siamo pronti a discutere con molta energia”, del resto “l’Italia è il Paese che più rispetta le regole europee, chiederemo che gli altri facciano lo stesso a partire dalla Germania”. De Vincenti ha assicurato poi che “entro la settimana” la manovra arriverà in Parlamento e ricorda quanto all’uso di misure ‘una tantum’ criticato dall’Ue che si tratta “di due misure, la riapertura della voluntary disclosure e l’asta delle frequenze. In tutto sono 3,5 miliardi di euro. Su una manovra da 27 miliardi mi sembra un rapporto fisiologico”.

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“Nel disegno di legge di bilancio non c’è nulla da cambiare” e se Bruxelles insisterà per delle modifiche “siamo pronti a discutere con molta energia”, del resto “l’Italia è il Paese che più rispetta le regole europee, chiederemo che gli altri facciano lo stesso a partire dalla Germania”. Non si sposta di un centimetro la linea del governo Renzi, come sottolinea il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, secondo il quale “il nostro 2,3% di rapporto tra deficit e Pil è pienamente compatibile con le regole europee. Lo 0,3% di flessibilità in più che chiediamo riguarda la ricostruzione delle zone terremotate e la gestione dei migranti, spese chiaramente previste dalle regole europee”. De Vincenti assicura poi che “entro la settimana” la manovra arriverà in Parlamento e ricorda quanto all’uso di misure ‘una tantum’ criticato dall’Ue che si tratta “di due misure, la riapertura della voluntary disclosure e l’asta delle frequenze.
In tutto sono 3,5 miliardi di euro. Su una manovra da 27 miliardi mi sembra un rapporto fisiologico”.

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