Cordoglio dei sindacati. “Più sicurezza”

18 luglio 2014

“Tristezza e cordoglio”. Sono i sentimenti che la Cisl siciliana esprime per la morte di tre lavoratori di Rfi, ieri, sulla linea ferrata Caltanissetta-Gela. “Vanno accertate in fretta – sono parole di Maurizio Bernava, segretario generale regionale – circostanze e cause della tragedia” che ha distrutto le famiglie di Vincenzo Riccobono, 54 anni; Antonio La Porta, 55 anni e Luigi Gazziano, 57 anni. Per prima cosa, bisogna chiarire, sottolinea, le ragioni per le quali, alle 18, i tre si trovavano ancora lì dove hanno perso la vita”. “Negli ultimi vent’anni – afferma Bernava – il sistema ferroviario italiano ha registrato una divaricazione profonda di condizioni, tra nord e sud”: al nord comfort a 300 all’ora; in Sicilia, specialmente, “arretratezza da far west, con servizi inadeguati, improvvisazione, degrado tecnologico. E il rischio di morire a 40 all’ora”. Pertanto, per la Cisl quest’arretratezza non può più essere ignorata da alcun livello di governo e dal gruppo Fs.

Il segretario della Uil Sicilia, Claudio Barone. “Ci uniamo al dolore delle famiglie dei tre operatori delle Rfi, rimasti uccisi mentre lavoravano sulla linea ferrata Caltanissetta-Gela. In attesa di accertare la dinamica del tragico incidente, lanciamo ancora una volta l’allarme sul degrado in cui versano le ferrovie siciliane. La manutenzione è insufficiente e la rete ferroviaria è insicura per chi lavora e viaggia. Chiediamo subito interventi adeguati per la tutela dei lavoratori e dei cittadini”.

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