Coree, aperto “telefono rosso” per canale diretto Kim-Moon

Coree, aperto “telefono rosso” per canale diretto Kim-Moon
Il premier sudcoreano, Moon Jae-in e il dittatore nordcoreano, Kim Jong Un
20 aprile 2018

Le due Coree hanno aperto una linea di comunicazione diretta tra i loro leader. Un evento che si registra a una settimana da un vertice tra il sudcoreano Moon Jae-in e il nordcoreano Kim Jong Un nella zona demilitarizzata che divide la penisola. Questa linea collega la Casa Blu, la presidenza sudcoreana a Seoul, e l’ufficio a Pyongyang della Commissione nordcoreana degli Affari di stato, presieduta dal dirigente di Pyongyang, una delle cariche più importanti. “La connessione storica tra i responsabili delle due Coree è stata appena stabilita”, ha dichiarato Yoon Kun-young, alto responsabile della Casa Blu. Una conversazione di prova tra operatori è durata quattro minuti e diciannove secondi. La riattivazione della “linea rossa” tra i leader dei due Paesi divisi dal 38mo parallelo e’ stata annunciata dalla Casa Blu, l’ufficio presidenziale sud-coreano, ripreso dall’agenzia di stampa sud-coreana Yonhap. La linea di comunicazione, che era stata interrotta da Pyongyang nel febbraio 2016, mettera’ in contatto diretto la Casa Blu con l’ufficio della Commissione per gli Affari Statali nord-coreano, diretto dallo stesso Kim Jong-un, ha spiegato la Casa Blu.

Il summit verrà trasmesso in diretta nei momenti salienti

Corea del nord e Corea del Sud si erano in precedenza accordate anche per una telefonata tra il leader nord-coreano Kim Jong-un, e il presidente sud-coreano, Moon Jae-in, in vista del summit inter-coreano del 27 aprile, nel quale e’ previsto l’incontro dei due leader allo stesso tavolo sul versante sud-coreano del villaggio di confine di Panmunjom. Il summit verra’ trasmesso in diretta nei momenti salienti, almeno dalla televisione sud-coreana, e sara’ il primo a non svolgersi a Pyongyang, come era avvenuto sia nel 2000 che nel 2007. Entro l’inizio di giugno e’ poi previsto l’attesissimo summit tra Kim e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in una localita’ ancora da definire. L’accordo per la “linea rossa”, sull’esempio di quella attivata tra Stati Uniti e Unione Sovietica nel 1963 dopo la crisi dei missili a Cuba, era stato raggiunto il mese scorso durante la visita a Pyongyang del consigliere per la Sicurezza Nazionale di Seul, Chung Eui-yong, che ha incontrato lo stesso Kim. La “hotline” avra’ il compito di allentare ulteriormente le tensioni nella penisola. Ieri, il presidente sud-coreano aveva sottolineato l’importanza di trasformare l’armistizio che ha posto fine alle ostilita’ della guerra di Corea nel 1953, tuttora in vigore, in un trattato di pace, che “deve essere perseguito”.

Volontà di Pyongyang di intraprendere colloqui sulla denuclearizzazione

Moon aveva poi sottolineato che Pyongyang desidera la “completa denuclearizzazione”, per raggiungere la quale il regime di Kim non presenta condizioni che non possano essere accettate dagli Stati Uniti, come il ritiro dei soldati statunitensi dalla Corea del Sud. Le attese per oggi riguardano anche la sessione plenaria del Partito dei Lavoratori nord-coreano, guidato da Kim, e dal quale sono attesi sviluppi sulla “nuova fase” che si sta creando in questo “importante periodo storico”, secondo l’annuncio emanato ieri dall’agenzia di stampa del regime, la Korean Central News Agency. Dell’inizio della sessione plenaria del partito non c’e’ ancora conferma ufficiale: un analista della scena nord-coreana, Cheong Seong-chan, senior research fellow presso il Sejong Institute di Seul, ha dichiarato all’agenzia di stampa Yonhap di attendersi nuove linee politiche dal Nord, tra cui la volonta’ di Pyongyang di intraprendere colloqui sulla denuclearizzazione, e di migliorare i rapporti con gli Stati Uniti, la Corea del Sud e il Giappone.

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