‘Corsi d’oro’, M5S all’attacco: Rinaldi si dimetta. PD e Crocetta siano coerenti

9 novembre 2014

Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars chiede al presidente del collegio dei questori di palazzo dei Normanni di lasciare l’importante carica che ricopre, dopo il rinvio a giudizio disposto dalla Procura della Repubblica nell’ambito dell’inchiesta “Corsi d’oro” della formazione professionale. “Il decoro del palazzo – dicono i deputati – non si misura solo in relazione ai centimetri delle cravatte che si indossano, cui lui in particolare sembra tenere tantissimo, ma, soprattutto, in rapporto alle azioni che si fanno in determinate situazioni. E un processo per lo scandalo della Formazione è una situazione che non può passare assolutamente inosservata”.

Coerenza i parlamentari Cinquestelle chiedono anche al Pd, che a luglio aveva approvato un documento per chiedere l’autosospensione dagli incarichi istituzionali ai deputati e ai dirigenti coinvolti nell’indagine e del quale l’allora segretario regionale Lupo – a mezzo stampa – aveva assicurato la massima diffusione a tutti i livelli del partito. “E’ chiaro– dicono i deputati M5S – che quel documento o non è mai partito o non è mai arrivato. Di sicuro nessuno gli ha dato seguito. Il Pd ora ha l‘occasione per recuperare: chieda a Rinaldi le dimissioni immediate. Noi aspettiamo”. Anche Crocetta, appena un mese fa, quando all’interno della maggioranza infuriava la lotta per le poltrone e il Pd chiedeva la testa della Scilabra, aveva chiesto ai deputati indagati di fare un passo indietro. “Era chiarissimo – dicono i deputati del Movimento – il riferimento a Rinaldi. Ora che l’indagato è diventato imputato questo passo indietro non solo è opportuno, è inevitabile. Crocetta faccia la voce grossa anche con i suoi alleati, non solo contro gli assessori scomodi”
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars chiede al presidente del collegio dei questori di palazzo dei Normanni di lasciare l’importante carica che ricopre, dopo il rinvio a giudizio disposto dalla Procura della Repubblica nell’ambito dell’inchiesta “Corsi d’oro” della formazione professionale. “Il decoro del palazzo – dicono i deputati – non si misura solo in relazione ai centimetri delle cravatte che si indossano, cui lui in particolare sembra tenere tantissimo, ma, soprattutto, in rapporto alle azioni che si fanno in determinate situazioni. E un processo per lo scandalo della Formazione è una situazione che non può passare assolutamente inosservata”.

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