Corte Conti: in Sicilia boom di corruzione e frodi risorse comunitarie. “Poco edificante”

Corte Conti: in Sicilia boom di corruzione e frodi risorse comunitarie. “Poco edificante”
24 febbraio 2017

Boom di frodi e corruzione in Sicilia: il dato e’ confermato dalla relazione del procuratore regionale della Corte dei Conti per la Sicilia Giuseppe Aloisio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2016 sono stati depositati 121 atti di citazione in giudizio nei confronti di 375 persone, per un danno complessivamente accertato di 30.481.139 euro. Emessi, inoltre, 129 inviti a dedurre a carico di 401 soggetti ai quali e’ stato contestato in via preliminare un danno erariale per un importo totale di euro 25.195.805 euro. “Il fenomeno corruttivo – spiega Aloisio – conferma un dato allarmante di crescita delle ipotesi d’illecita percezione di contributi pubblici, con conseguente dispersione d’ingenti risorse finanziarie” e un sostanziale colpo alle possibilita’ di sviluppo. La mancata previsione di un sistema rigoroso di controllo sulla sussistenza dei presupposti per chiedere e ottenere il sostegno economico pubblico all’iniziativa imprenditoriale privata ha sinora favorito e accresciuto la persistenza di tali forme d’illegalita’”. Infatti, tra le fattispecie di reato contro le finanze pubbliche sono assolutamente prevalenti l’indebita percezione di erogazione a danno dello Stato e la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

P.A. INCAPACE Con una pubblica amministrazione “incapace di adeguate misure di tutela e reazione in un ambito nel quale la fenomenologia criminosa assume spesso un ruolo determinante, soprattutto nelle frodi agricole, tenuto conto del grande apporto economico dell’Unione europea”. Viene fatto riferimento al caso del presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, scampato a un agguato della mafia dei pascoli, che “avvalora drammaticamente questo assunto”. La relazione annuale su “I rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi comunitari”, dello scorso 15 dicembre, traccia un quadro “poco edificante” delle frodi europee in Sicilia per quanto concerne sia il Fondo europeo per lo sviluppo regionale che il Fondo sociale europeo. In particolare, con riguardo ai Fondi strutturali, per il Fondo europeo di sviluppo regionale e’ stato riscontrato il maggiore importo di spesa irregolare, pari a 95,5 milioni di euro, e per il Fondo sociale europeo elevatissime anomalie, per 71,3 milioni di euro. Risulta alta, inoltre, la percentuale delle frodi agricole che, nell’arco temporale all’esame della Sezione, presenta un significativo incremento di circa l’80% rispetto all’intero territorio nazionale. Tra il 2015 e il 2016 la Sezione di controllo ha accertato un’altissima percentuale d’irregolarita’ imputabili alle gestioni regionali, registrando in Sicilia nei primi otto mesi del 2016 una spesa irregolare del 65,7% relativa ai fondi strutturali e del 34,3% relativa alla politica agricola.

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ECONOMIA ILLEGALE Le modalita’ piu’ frequenti di realizzazione delle truffe consistono in false dichiarazioni finalizzate a mascherare l’assenza di requisiti essenziali, finanziando cosi’ attivita’ che non vengono parzialmente o totalmente realizzate. Nelle frodi agricole e’ ricorrente il ricorso a contratti di affitto di terreni agricoli, stipulati tra imprenditori che richiedono i contributi comunitari e soggetti inesistenti (dei quali viene dichiarata spesso la titolarita’ di fondi di proprieta’ pubblica) o, molto spesso, deceduti gia’ molti anni prima della sottoscrizione del contratto. In molti casi, vengono registrati e prodotti all’Agea – Agenzia per le erogazioni in Agricoltura, contratti di affitto con soggetti inconsapevoli, che a loro volta per gli stessi terreni presentano legittimamente all’Agenzia domanda per ottenere gli aiuti economici, disvelando cosi’ la truffa. Senza considerare “il pericoloso incremento di risorse finanziarie in favore dell’economia illegale e le ricadute negative sul rapporto fiduciario fra cittadini e istituzioni”. Le dimensioni del fenomeno distorsivo di fondi pubblici “rendono non piu’ differibile – avverte il procuratore regionale – un intervento incisivo del legislatore.

FRODI A UE Il potenziamento dell’attivita’ requirente nella materia dell’illecita percezione di contributi pubblici ha determinato nel 2016 il deposito di 32 citazioni in giudizio a carico di 47 soggetti, ai quali e’ stato contestato un danno complessivo di 16,5 milioni di euro. Sono state, inoltre, avviate 182 istruttorie di cui 135 in materia di frodi comunitarie agricole, per un presunto danno erariale complessivamente quantificato in oltre 77 milioni di euro, prevalentemente avviate su segnalazione d’iniziativa della Guardia di Finanza e riguardanti molti casi per i quali pende contestualmente procedimento penale a carico degli imprenditori responsabili dell’illecita percezione dei contributi. Tuttavia, lo spettro delle frodi ai danni della Comunita’ europea non si esaurisce in tali fattispecie, ma riguarda anche ipotesi per le quali sono state avviate nel 2016 diverse istruttorie. Tra le piu’ rilevanti, quella riguardante l’indebita erogazione da parte della Regione siciliana di finanziamenti di notevole importo, pari a oltre 22 milioni di euro, in favore di Italia Lavoro Sicilia Spa, a valere sul Por Sicilia 2000/2006 nella materia della formazione professionale, o quella relativa a contributi di notevole importo (superiori a 14 milioni di euro), percepiti da un’impresa per la costruzione di strutture turistiche, finanziata dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale.

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