Cresce l’attesa ad Ardea per le uova di tartaruga Caretta Caretta

30 agosto 2017

Cresce di ora in ora l’attesa per la schiusa delle uova deposte inaspettatamente da un’esemplare di tartaruga Caretta Caretta lo scorso 5 luglio sul litorale romano, nella zona di Ardea. Da quasi due mesi i curiosi e i turisti che villeggiano nella zona attendono la nascita delle tartarughe il cui nido è controllato 24 ore su 24 da volontari e tecnici. E’ la terza volta in tre anni che una tartaruga depone le uova sul litorale laziale, come spiega Gianluca Treglia del Centro ricerche Tartarughe marine della Stazione geologica Anton Dohrn: “La particolarità sta nel fatto che è il primo nido che si estende sempre più a nord nel territorio del Lazio, dove ce ne sono stati tre negli ultimi tre anni, l’ultimo l’anno scorso a Nettuno, ma questo è ancora più a Nord. E risponde a un trend che seguiamo da anni che corrisponde all’innalzamento delle temperature del mare”.

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Dopo che la tartaruga ha deposto le uova è iniziato il conto alla rovescia per la schiusa e l’attesa per le piccole tartarughine è sempre più alta: “La previsione di schiusa la realizziamo con un sensore che posizioniamo all’interno della camera delle uova, che raccoglie in continuo la temperatura per incubazione e ci permette attraverso una formula con un’approssimazione di circa 48 ore la potenziale data della schiusa”. La nascita è attesa in questi giorni di fine agosto e per non perdersi l’evento c’è chi dorme in spiaggia, chi ogni giorno fa la sua visita in attesa di vederle e chi ha fatto un disegno o ha lasciato un messaggio: “Mi piacciono tanto queste tartarughe però non nascono, dobbiamo aspettare tanto, io dormo qui la notte per vederle. Speravo che nascevano il giorno del mio compleanno, però ormai no”. “Abbiamo casa qui da 30 anni, è una novità assoluta, se si riuscisse a vedere la schiusa penso sarebbe veramente emozionante dopo un’attesa di due mesi”.

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E c’è anche chi pensa a un modo per ricordare questo evento straordinario, come Carlo Romagnoli, presidente del Consorzio Lido dei Coralli dove si trovano le uova: “Abbiamo preparato un nuovo logo per il consorzio e probabilmente cambieremo anche il nome, sarà una cosa che rimarrà nella storia del lido dei Coralli”. Un evento seguito 24 ore su 24 da decine di volontari tra cui quelli della rete di TartaLazio e di Sea Shepherd, racconta Cristiana Romoli, coordinatrice Lazio per Sea Shepherd Italia: “Portiamo avanti un progetto scuole, quindi questa cosa è molto importante per far vedere ai bambini quello che succede non solo in altre parti del mondo, ma anche qui, anche qui c’è un oceano, un mare da proteggere.”

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